Ambiente, 70 deputati democratici chiedono la svolta

14/05/2013
Dall’agenzia di stampa “Asca” la sintesi del documento presentato da un consistente gruppo di deputati del Partito democratico.  Si richiede anche la messa a punto di una “legge quadro urbanistica”. “L’Ambiente al Centro per rilanciare il Paese e superare la crisi puntando sulla green economy e coniugando lo sviluppo economico ed occupazionale con la tutela e la valorizzazione dei beni comuni quale l’acqua, il territorio, l’aria”. Questo il cuore del documento programmatico elaborato dai deputati Ecodem (primi firmatari Alessandro Bratti, Susanna Cenni e Raffaella Mariani, e tra gli altri Ermete Realacci, Stella Bianchi, Chiara Braga, Luigi Dallai, Silvia Fregolent, Giorgio Zanin). L’appello, sottoscritto da circa 70 deputati del Pd, verrà sottoposto oggi all’attenzione di Roberto Speranza, capogruppo del Pd a Montecitorio.

Riqualificazione energetica degli edifici, a partire da quelli pubblici; una efficiente rete di distribuzione idrica ed elettrica: un moderno piano di sicurezza del territorio contro il rischio idrogeologico e per contrastare i mutamenti climatici; un programma di ottimizzazione delle materie prime e dei processi di distribuzione accorciando le filiere soprattutto agricole; una gestione integrata dei rifiuti che preveda il massimo recupero delle risorse; strategie ed azioni mirate per ridurre al minimo lo spreco della carta, in ogni settore; nuove politiche di mobilità sostenibile ed integrata che preveda lo sviluppo del trasporto sul ferro e di mezzi meno impattanti ed inquinanti; un piano energetico industriale basato sull’efficienza energetica, le fonti rinnovabili ed incentivi concertati sia a livello locale che comunitario; la promozione della banda larga nelle aree rurali, agricole e marginali: questi sono i contenuti prioritari del documento “l’Ambiente al Centro”. Tra le altre azioni proposte dagli Ecologisti Democratici: politiche industriali per la riconversione verso l’economia verde del tessuto produttivo italiano, l’individuazione di strumenti di fiscalità ambientale; la definizione di una “legge quadro urbanistica” che ponga dei limiti al consumo di suolo in tutto il paese; la promozione e il sostegno ai programmi energetici locali; la valorizzazione della biodiversità agricola ed alimentare; la lotta contro le agromafie e la contraffazione; la riqualificazione dei siti industriali.

Conclude il documento:  “Chiediamo che da subito alcuni punti fondamentali siano affrontati per realizzare un nuovo sistema di sviluppo sostenibile: la semplificazione del quadro legislativo e delle competenze in materia ambientale nei vari livelli amministrativi, una adeguata politica di incentivi, la stabilizzazione del 55 per cento per l’efficienza energetica nel settore edilizio. Incentivi fiscali, la ‘liberazione’ dai vincoli del Patto di stabilità per tutti gli investimenti ‘sostenibili’ dei Comuni, un controllo ambientale efficace come garanzia di qualità, una ricerca avanzata che consenta un’innovazione continua nei processi produttivi e infine un punto politico trasversale a tutti i settori: il rispetto della legalità attraverso una capillare lotta alla corruzione e l’introduzione dei reati ambientali nel codice penale”.

Articolo pubblicato in: Articoli Newsletter, Rassegna Stampa
 

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