Abruzzo, è l’ora di una nuova legge urbanistica? La sezione regionale dell’Inu apre il dibattito

12/02/2020
E’ stato un successo il convegno organizzato lo scorso 24 gennaio a Pescara dalla sezione Abruzzo e Molise dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. L’obiettivo è stato quello di aprire un dibattito sulla necessità in Abruzzo di una nuova legge sul governo del territorio, colto in pieno, considerata la notevole partecipazione e la presenza di rappresentanti politici di tutte le forze in Consiglio regionale, alcuni dei quali sono intervenuti pur non figurando tra gli invitati, oltre che dell’assessore regionale all’Urbanistica Nicola Campitelli e, tra gli altri, del sindaco di Pescara Carlo Masci. Il convegno si è sviluppato in tre fasi: agli interventi iniziali (tra cui quelli dei rappresentanti istituzionali e del segretario nazionale dell’Inu Francesco Domenico Moccia) hanno fatto seguito una tavola rotonda e un forum tecnico a cui hanno preso parte ricercatori e tecnici.

Il presidente di Inu Abruzzo e Molise Roberto Mascarucci (le altre due organizzazioni promotrici del convegno sono la Federazione Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Abruzzo e Molise e la Federazione Regionale degli Ordini di Ingegneri d’Abruzzo) ricorda che l’iniziativa sulla promozione di una nuova legge urbanistica regionale nasce dall’Inu dopo la costituzione sul finire del 2019 di un gruppo di lavoro interno alla Regione, di cui sono stati chiamati a far parte funzionari, per la predisposizione di un testo legislativo sul governo del territorio. Il problema, spiega Mascarucci, “è che si è pensato di dare vita a un gruppo interno di funzionari della Regione, esperti di amministrazione pubblica, ma senza aprire a componenti esterne del mondo professionale. Come professionisti abbiamo sentito l’esigenza di dire la nostra. Da qui è nato il convegno. Quello che ci aspettiamo, adesso, è un seguito operativo”, che si tradurrebbe nell’integrazione nel gruppo di figure come gli urbanisti e gli architetti, o perlomeno l’apertura di una fase di “ascolto” delle competenze che fanno capo al governo del territorio, a cui aggiungere figure come gli imprenditori e gli ambientalisti, in una parola: gli stakeholder. L’idea, sottolinea il presidente di Inu Abruzzo e Molise, è da “un lato costruire un consenso preliminare sulla proposta, dall’altro scongiurare il rischio che la legge si limiti ad essere solo uno strumento di riordino delle misure che si sono accumulate negli anni: c’è necessità di un provvedimento strategico che permetta una riorganizzazione dell’assetto del territorio regionale”. Perciò, ribadisce Mascarucci, “ci aspettiamo adesso una interlocuzione e un coinvolgimento”.

Nell’ambito del convegno l’Inu ha lanciato una serie di temi da cui una nuova legge che abbia l’ambizione di essere strategica non può prescindere: deve essere una legge-quadro, chiara e sintetica; deve basarsi su un quadro di conoscenze condivise; occorre che vi sia coerenza tra il progetto dello sviluppo dello spazio territoriale e le decisioni di spesa; deve contenere un innovativo ruolo per la pianificazione di livello intermedio, che spetta per legge alle Province; deve garantire la sostenibilità delle politiche e delle azioni, il contenimento del consumo di suolo e la rinascita urbana. Oggi, alla luce dell’esito del dibattito a Pescara, Mascarucci torna a reclamarne tra questi tre in particolare: “Innanzitutto la nuova legge deve rilanciare la pianificazione di livello intermedio, svolta dalle Province, che devono esercitarla con un atteggiamento nuovo, non limitandosi a gestire i piani provinciali: noi immaginiamo che in Abruzzo le Province siano i soggetti promotori di ambiti territoriali di pianificazione intermedia. Poi ci deve essere una considerazione importante per la sostenibilità ambientale, che passa dal rilancio del piano paesaggistico e dalla condivisione di uno stato preliminare di conoscenze da cui partire. Infine, è fondamentale che nella nuova legge le scelte di assetto del territorio siano chiaramente collegate alle decisioni di spesa”.

A cura di Andrea Scarchilli
Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica


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