Prevenzione, emergenze ambientali e professioni tecniche: il 7 febbraio il seminario a Popoli
04/02/2020
“Sinergie di comunità per la prevenzione delle emergenze ambientali. Il ruolo attivo delle professioni tecniche” è il titolo del seminario che si svolgerà venerdì 7 febbraio a partire dalle 14.30, presso il Teatro comunale di Popoli (Piazzetta della Pietà 21), in provincia di Pescara. Il seminario deontologico è organizzato dalla Fondazione Architetti Chieti Pescara, con il patrocinio del Comune di Popoli, in collaborazione con la sezione Abruzzo e Molise dell’Istituto Nazionale di Urbanistica.
L’intento è quello di ribadire l’urgenza di mettere a punto, su più livelli di governo, efficaci strategie operative di prevenzione dei rischi naturali, da fondare su idonei processi partecipati e su sinergie di comunità, cioè che coinvolgano le varie componenti sociali ed ispirate da concreta declinazione del principio di sussidiarietà. La diffusione e circolazione di conoscenze condivise, con il contributo degli organi di informazione (giornalismo d’inchiesta o di approfondimento) può accrescere la consapevolezza delle popolazioni in ordine all’esposizione ai rischi e la loro stessa capacità di coesione e di reazione, elevando il livello di sicurezza percepita (fiducia nelle istituzioni) e la capacità reale di risposta in caso di calamità naturali. Il ruolo delle professioni tecniche e perciò di un approccio multi disciplinare è fondamentale. Per questo si alterneranno sul palco diverse competenze: geologi, ingegneri, un meteorologo di fama. Saranno presentati anche alcune buone prassi rinvenibili sul territorio regionale, quanto a organizzazione dei sistemi locali di Protezione Civile, come quella del Comune di Avezzano. Le conclusioni saranno affidate a Paolo Fusero, Direttore del Dipartimento di Architettura di Pescara dell’Università D’Annunzio, e al Consigliere Nazionale del CNAPPC, Arch. Walter Baricchi, delegato alla cura di Cooperazione, Solidarietà e Protezione Civile per l’Organismo di rappresentanza Nazionale degli Architetti.
“In futuro, i tecnici (professionisti) – sostiene l’architetto Aldo Cilli, Consigliere della Fondazione e promotore del Seminario – non dovranno più essere considerati quali semplici risolutori di problemi nei programmi di ricostruzione successivi ai disastri, ma andranno ascoltati anche in quelle attività decisionali preliminari nelle quali si delineano gli strumenti e le risorse funzionali a mitigare e gestire i rischi. Agli architetti, però – afferma ancora l’esponente della Fondazione e Segretario Regionale INU – quali figure capaci di immaginare e plasmare lo spazio, a varie scale, è richiesto, nell’espletamento di ogni atto di progettazione, di rivalutare dimensione etica e consapevolezza deontologica a volte smarrita. Che si tratti dell’edilizia o dell’urbanistica, o altro, una nuova centralità dei tecnici deve riaffermarsi proprio attraverso la piena conoscenza del territorio, inteso nella sua plurale accezione e mutevole complessità, tenendo conto delle sue fragilità, dei rischi cui è sempre più esposto, per effetto di fenomeni meteorologici di violenza non sempre prevedibile, che rendono tangibili i cambiamenti climatici globali in atto”.