Domenico Cecchini, Presidente INU Lazio – Ricordo di Bernardo Secchi
17/09/2014
Grazie Bernardo
Quando poche ore fa ho appreso la tristissima notizia della morte di Bernardo Secchi sono stato assalito da un’onda di ricordi.
Abbiamo tutti un grande debito di riconoscenza verso di lui. L’urbanistica e la cultura italiana devono molto a Bernardo Secchi. Io e tanti amici come me gli dobbiamo moltissimo.
Quando più di trent’anni fa rientrai da New York con la tracolla piena di studi sulle dinamiche urbane di quel Paese, fu il primo ad aprirmi la porta. Mi ospitò sulle pagine della sua Urbanistica, discusse i risultati di quegli studi, fu fonte di incoraggiamento e di opportunità. Con Maurizio Marcelloni, anch’egli ritrovato dopo un periodo di studi americani, curammo nel 1986 un dossier dal titolo “Roma, la ricerca del Piano”. In quegli anni aspettavamo con trepidazione i suoi editoriali urbanistici su Casabella: ogni volta ne traevamo lezioni e incitamento. Chi può dimenticare quel testo “Le condizioni sono cambiate” del 1984? Rese esplicite e sistematiche le riflessioni di molti di noi, diede loro forza e slancio intellettuale.
Nei trent’anni seguenti la produzione di studi, di libri, di piani e di progetti di Bernardo Secchi hanno dato linfa e spronato la cultura e il dibattito degli urbanisti italiani ed europei, fino all’ultimo suo libro “La città dei ricchi e la città dei poveri”.
Altri meglio di me racconteranno le tappe di questo straordinario impegno, descriveranno il potente contributo di questo grande intellettuale, di questo tecnico impegnato e militante per le città, di questo maestro.
Io qui voglio solo testimoniare il debito di gratitudine e la riconoscenza per Bernardo Secchi.