Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Spazio istituzionale e vocazioni di un dicastero da rilanciare

04/06/2013
Una delegazione del  Tavolo delle Associazioni Ambientaliste, di cui l’INU fa parte, ha incontrato ieri il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, a cui ha presentato il documento che riportiamo

Premessa

Qui di seguito andiamo a descrivere in breve le valutazioni e le proposte su alcuni aspetti nodali della governance istituzionale in campo ambientale che fa capo al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (di seguito Ministero).

Abbiamo voluto anche fornire alcune indicazioni condivise sul sistema di governance, che fa capo a questo dicastero, nella convinzione che si debba rilanciare il suo ruolo istituzionale e rafforzarne le risorse e le competenze per garantire l’efficacia delle sue politiche e della sua azione anche nel momento del confronto con gli altri dicasteri e su scala internazionale e comunitaria.

Vecchie e nuove sfide attendono segnali chiari di buon Governo dell’ambiente e di coerenza dell’indirizzo politico e di continuità dell’azione amministrativa sia nei campi di intervento tradizionali della protezione della natura, della difesa del suolo, delle bonifiche, del controllo delle missioni inquinanti e della gestione del ciclo dei rifiuti, sia in quelli di frontiera della green economy, dei cambiamenti climatici e delle strategie di de-carbonizzazione.

Il Ministero può diventare concretamente punto di riferimento della galassia istituzionale (richiamata in questo documento e meglio descritta nel dossier allegato) che ha come riferimento in campo ambientale la sua azione istituzionale (da ISPRA, alle aree protette nazionali, alle stesse Regioni) se saprà agire con maggiore chiarezza di obiettivi, ruoli e funzioni dei vari organismi ed enti vigilati.

Anche a questo scopo è bene che il Ministero si doti di personale proprio qualificato e adegui la sua organizzazione per far fronte ai nuovi compiti e cogliere le opportunità che vengono da esperienze internazionali ed europee e che sono offerte dalla nuova programmazione 2014-2020 dei fondi comunitari.

Questo Appunto e il Dossier allegato non vogliono essere esaustivi, ma costituire primi spunti di una riflessione condivisa, sicuramente da sviluppare, da sottoporre al Ministro appena insediato.

Il documento

 

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