Biennale spazio pubblico, domani la giornata inaugurale
15/05/2013
Al via domani a Roma la Biennale dello spazio pubblico. La tre giorni di eventi si svolgerà alla Casa dell’Architettura e nei locali della Facoltà di Architettura di Roma Tre ed è organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica con la collaborazione di ANCI, Cittalia, Facoltà Architettura Roma 3, Consiglio nazionale architetti, Casa dell’architettura, Ordine architetti di Roma ed il sostegno di Cornell University.
L’evento romano è stato presentato oggi presso la sede dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e avrà al centro problematiche e stimoli che saranno alla base di politiche innovative per il governo delle nostre città. Diffondere buone prassi realizzate in Italia e all’estero e stimolare il dibattito sul recupero degli spazi pubblici sono gli obiettivi della seconda edizione della Biennale che affronterà il tema partendo da approcci diversi, come il verde urbano e il recupero e la cura dei centri storici. Al centro dei dibattiti anche i temi promossi dai concorsi e call for paper lanciati nei mesi scorsi e che hanno visto la partecipazione di centinaia di soggetti, tra studenti, ricercatori, docenti, cittadini, enti e associazioni pubbliche e private, a conferma del grande interesse che riscuote il tema dello spazio pubblico. Tra gli argomenti da cui i concorsi e i call for paper hanno preso spunto ci sono la qualità della progettazione, la ricostruzione dopo le catastrofi, la dismissione del patrimonio pubblico, l’innovazione portata dalla diffusione dei network sociali.
“Con la Biennale puntiamo a realizzare una connessione tra la ricerca e l’applicazione delle buone pratiche”, diceMario Spada, coordinatore della Biennale. Spada prosegue: “Al dibattito prenderanno parte sindaci, amministratori, cittadini che si confronteranno con rappresentanti di Confcommercio e i costruttori dell’Ance, tra i principali attori ad essere interessati, specialmente in questa fase, che le parole e i modelli trovino uno sbocco in azioni concrete”.
Ferruccio Favaron, del Consiglio nazionale degli architetti, spiega: “Abbiamo risposto con entusiasmo. Per esprimere progetti di qualità ci vogliono a monte progetti urbanistici di qualità. Da tempo siamo impegnati assieme ad Ance e a Legambiente a promuovere Riuso, il piano di rigenerazione urbana sostenibile e l’occasione offerta dalla Biennale ci permette di continuare a farlo”. In questo si inserisce l’iniziativa “UrbanPro”, che gli architetti
portano avanti con Ance, Confcommercio e UnionCamere. Si tratta un progetto per la rigenerazione urbana sostenibile all’interno del piano città. Venerdì ne saranno illustrate le ultime azioni, con la presenza del presidente del Consiglio nazionale degli architetti Leopoldo Freyrie.
La tre giorni romana è il coronamento di un percorso che dura da mesi. In particolare è da segnalare il ciclo di eventi “Viaggio nei comuni delle buone pratiche”: a Roma si tireranno le somme dei laboratori che si sono svolti in molte città d’Italia con il contributo decisivo di Anci e del suo centro studi, Cittalia. Il direttore della Fondazione Anci Ricerche Paolo Testa, sottolinea che “è necessario recuperare l’uso sociale dello spazio pubblico. In tempi di ristrettezze economiche l’attenzione degli amministratori è spesso concentrata sullo spazio fisico, però nelle città ci sono idee innate che guardano alla dimensione sociale. Queste vanno valorizzate e la Biennale dello spazio pubblico è un modo importante per farlo”.
Alla Biennale dello spazio pubblico partecipa anche l’associazione Libera che con l’Istituto Nazionale di Urbanistica e Giarch presenterà sabato un progetto che ha l’obiettivo di realizzare un percorso efficace di catalogazione e informazione, analisi della consistenza edilizia, individuazione dei bisogni territoriali e degli usi adeguati, progettazione dei beni confiscati alle mafie. “Tutto sarà inserito e organizzato su una piattaforma open, accessibile a tutti”, spiega Tatiana Giannone di Libera.
A confermare il carattere pratico della Biennale è il progetto “la città che vogliamo”, che è stato diffuso come call rivolta al mondo dell’associazionismo con l’invito ad organizzare iniziative di “riappropriazione” di spazi pubblici da parte dei soggetti “deboli” che la città contemporanea tende a respingere o segregare: bambini, anziani, disabili, immigrati. Alla call hanno risposto associazioni di molte città italiane, sabato si farà il punto. Delle iniziative che si sono svolte dal 5 al 12 maggio solo a Roma se ne sono contate più di dieci, tra cui quella di sabato scorso nel quartiere della Marranella. “L’iniziativa aveva l’obiettivo di riqualificare lo spazio pubblico restituendogli il ruolo fondamentale di luogo di incontro. E’ fondamentale per attivare questo tipo di percorso la sinergia fra cittadini, associazioni locali ed anche istituzioni. Il contributo di competenze specialistiche può rappresentare una ulteriore garanzia di successo”, dice Simone Marchesi, del comitato organizzatore dell’evento “Alice nel paese della Marranella”.
Alla Biennale si concluderà inoltre il percorso di stesura della Carta dello spazio pubblico, un elenco di principi a cui possano ispirarsi i cittadini e gli amministratori per realizzare spazi pubblici degni di questo nome, in grado di attivare e stimolare l’incontro ela cittadinanza. Laredazione sta seguendo un metodo di condivisione online. A Roma il lavoro proseguirà per arrivare ad un documento che nella sua prima stesura sarà assunto dalla commissione Habitat dell’ ONU e portato in vari consessi internazionali per giungere alla conferenza di Istanbul del 2016 con un testo definitivo ampiamente condiviso.
Per il programma completo e per tutte le informazioni sulla seconda edizione della Biennale dello spazio pubblico, il sito web di riferimento è http://www.biennalespaziopubblico.it
Per informazioni
Andrea Scarchilli
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