Seminario “Rigenerare la città”
19/04/2013
Luoghi e strumenti per una nuova cultura urbana: l’esperienza degli Urban Center
organizzato dal Comune di Pistoia e dalla Fondazione Giovanni Michelucci, con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica,
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pistoia
L’esperienza italiana degli urban center, o delle “case della città”, è più che decennale. In molti casi sono state privilegiate le prerogative di comunicazione, in altri di informazione e conoscenza, quando anche di strumento partecipativo aperto al confronto. Alcune esperienze hanno avuto vita breve, perché legate solo a fasi decisionali particolari (piani urbanistici o strategici, grandi trasformazioni urbane) o perché se ne era persa la motivazione generativa, per scelta politica o mutamento del contesto di riferimento.
Diverse sono state le declinazioni in ragione delle differenti missioni e dei soggetti promotori. Le esperienze sono state tuttavia utili ad evidenziare le opportunità, unitamente alle criticità, dello strumento. E’ oggi possibile una verifica delle traiettorie evolutive, al fine di verificarne le potenzialità di futuro sviluppo. Si tratta di ridefinirne il ruolo, la missione e le funzioni in relazione alle mutate esigenze attuali ed al non secondario problema della riduzione delle risorse disponibili.
In questa prospettiva l’urban center, inteso come luogo strutturato e durevole di conoscenza e di confronto sulle dinamiche urbane (luogo fisico, ma anche virtuale attraverso l’utilizzo del web), deve trovare nuovi significati e nuove relazioni, più aderenti alle esigenze della città e del cittadino contemporaneo, assumendo la configurazione di uno spazio aperto alla contaminazione dei saperi e delle esperienze, in un fertile confronto creativo. Le due dimensioni, virtuale e fisica, non possono essere disgiunte, ma devono trovare una piena integrazione, poiché entrambe hanno un valore ed un efficacia, non rinunciabili. L’obiettivo di fondo deve essere quello di una crescita diffusa di una rinnovata cultura urbana. Si tratta quindi di definire un nuovo strumento di dialogo con i cittadini, senza barriere, ma anzi teso a costituire una piattaforma aperta per una condivisione della conoscenza sui temi che riguardano la città e la sua evoluzione.
Nella sessione mattutina, l’obiettivo è mettere a confronto alcune delle più significative esperienze oggi in atto in Italia, che hanno consolidato nel tempo le loro attività, con contesti generativi e traiettorie evolutive differenti.
Trattandosi di esperienze consolidate, oltre a tracciare un bilancio verranno approfondite le peculiarità dei singoli casi (occasione generativa; struttura operativa e modalità gestionali; obiettivi e azioni; effetti delle attività svolte e partecipazione) al fine di individuare le criticità emerse e le prospettive future di sviluppo delle attività.
L’idea di affrontare il tema nasce anche dalla prospettiva, già delineata nei programmi
dell’Amministrazione comunale, di dotare la città di un urban center da realizzare all’interno degli spazi che a breve saranno recuperati nella parte antica dell’Ospedale del Ceppo, in vista del trasferimento del presidio ospedaliero nella nuova sede che sarà inaugurata nel luglio prossimo.
Nella sessione pomeridiana saranno affrontati alcuni temi trasversali, legati da un lato alle
opportunità offerte da interventi di rigenerazione urbana di ambiti complessi (caso Le Murate a Firenze) e dall’altro ai modelli gestionali di strutture museali civiche nella città contemporanea (caso Torino, Rete dei musei civici). In entrambi i casi si tratta di cogliere il senso delle potenzialità, e opportunità, tanto più nella fase attuale nella quale si riducono sempre più le risorse pubbliche destinate alla cultura, di attivare forme innovative di interazione e di gestione degli spazi e delle iniziative culturali. Qui si tratta di approfondire i temi di una nuova idea di “spazio dove si promuove la cultura” che incontri le esigenze della contemporaneità, interagendo anche con la possibile creazione di spazi per start up legate ai beni culturali ed alle nuove tecnologie. Ciò richiede da un lato una visione dinamica e plurale delle attività che potrebbero insediarsi e, dall’altro, un approccio multidimensionale, capace di generare un luogo di interazione delle conoscenze e dei saperi e uno spazio di confronto aperto e creativo. In tale contesto l’urban center dovrebbe essere un luogo riconoscibile, tale da garantire una continuità di azione nel tempo, all’interno di una pluralità di spazi multifunzionali, flessibili nell’uso, per una maggiore integrazione e sostenibilità, anche economica.
La giornata di studi intende aprire un primo confronto con la città sul tema, propedeutico
all’avvio di un fecondo processo di rigenerazione di un comparto strategico della città, la cui rilevanza richiede una costruzione partecipata e consapevole.