Un appello dell’Inu: Non disperdere il patrimonio delle democrazie territoriali – Sostenere la cultura del buon governo

I vincoli di finanza pubblica imposti ai Comuni penalizzano le amministrazioni virtuose e non favoriscono il cambio di passo necessario per rendere efficiente la macchina pubblica. I tagli lineari calpestano il rango e l’importanza del ruolo del sistema delle autonomie locali. Esse hanno bisogno invece di un patto di stabilità più intelligente, come spiegato dal presidente dell’Anci Graziano Delrio.

Con i tagli viene colpito il sistema dei servizi. Essi sottendono una visione della pubblica
amministrazione rinchiusa nelle pratiche da sportello, alla quale viene negata la possibilità di continuare a svolgere un ruolo trainante nella diffusione di cultura civica, compreso il buon governo del territorio.

Il rischio immediato è l’esclusione delle pubbliche amministrazioni dall’indispensabile percorso di aggiornamento e qualificazione che sostiene la programmazione territoriale. INU ribadisce che tale programmazione è lo strumento necessario per incrementare la conoscenza, base di adeguate politiche di prevenzione, e sviluppare progetti con i quali i territori possano integrarsi in una rete efficiente, così che si rafforzino le scelte strategiche dei decisori locali, mantenendone le differenze di contesto ma eliminando le solitudini di gestione.

Perciò, INU chiede che le risorse che le pubbliche amministrazioni possono destinare per
associarsi a enti senza fini di lucro, impegnati storicamente nel sostegno alle azioni di
tutela della città, dell’ambiente e dei beni culturali, siano escluse dall’applicazione del
patto di stabilità.

Ottobre 2012

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