Sicilia, il ritorno dell’urbanistica?
24/01/2020
Giuseppe Trombino dal novembre scorso è presidente della sezione siciliana dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Docente all’Università di Palermo, succede a Paolo La Greca, che insegna all’ateneo catanese. Quelle riconducibili alle due principali città siciliane sono tradizionalmente anche le “anime” di Inu Sicilia, quella palermitana maggiormente inquadrata in ambito universitario: il Dipartimento di architettura dell’ateneo del capoluogo regionale è anche Ente associato all’Inu.
La rielezione di Trombino alla Presidenza di Inu Sicilia coincide con un momento potenzialmente molto importante per l’urbanistica siciliana, ovvero con la dichiarata volontà del Presidente della Regione Nello Musumeci di riprendere in mano il governo del territorio regionale, caratterizzato da un quadro di riferimento, come spiega il professor Trombino, piuttosto datato, oltre che confuso. Musumeci ha posto esplicitamente tra le priorità del suo mandato, spiega Trombino, “la riforma della legislazione urbanistica (quella attuale risale al 1942, anche se vi sono state rivisitazioni, ma mai organiche) e anche l’impegno per la pianificazione territoriale regionale, prevista da una vecchia legge, che richiede un processo complicato”.
A questi annunci sono seguiti dei passi concreti: è stato presentato un progetto di riforma urbanistica, largamente discusso, e nel confronto è stato coinvolto anche l’Inu. Spiega Trombino: “Il disegno di legge non ci convince completamente, ma è sicuramente qualcosa che cancella l’attuale confusione legislativa. Il disegno di legge andrà in aula e come Inu proporremo dei miglioramenti ma soprattutto intendiamo sostenere la necessità di arrivare all’approvazione, farne capire l’importanza anche ai parlamentari regionali. Non è così scontato: in Sicilia attualmente l’urbanistica appare frammentata in mille provvedimenti che rispondono a criteri localistici”.
L’altro passo compiuto dal governatore Musumeci è stata l’istituzione di una cabina di regia per iniziare il lavoro per il piano territoriale regionale. Ne fanno parte oltre a Trombino anche il predecessore La Greca, oltre che un altro socio Inu, Maurizio Carta: posizioni importanti per il coinvolgimento anche in questo processo della base associativa Inu. Il presidente di Inu Sicilia si ripropone di chiamare in causa direttamente la neonata struttura di Inu Giovani.
Oltre alle necessità e alle priorità dettate dal dibattito politico, all’attenzione di Inu Sicilia non potrà che esserci uno dei problemi che accomunano la Sicilia a molte altre regioni italiane, ma che qui si manifesta in modo particolarmente acuto: la necessità di difendere il territorio, da piaghe come il dissesto idrogeologico e l’erosione costiera. Trombino spiega che “c’è tantissimo da fare; ogni volta che la cronaca, attraverso fatti tragici, ce lo ricorda, puntualmente scopriamo che queste problematiche sono state trascurate a cominciare dai piani urbanistici comunali, che a volte arrivano ad aggravare la situazione. C’è da fare di più e meglio anche nella pianificazione comunale”.
A cura di Andrea Scarchilli
Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica