Tar su Prg L’Aquila, la nota di Inu Abruzzo e Molise con le associazioni
11/12/2019
Di seguito il comunicato stampa di Inu Abruzzo e Molise con le sezioni locali di Archeoclub, Italia Nostra, Legambiente Beni Culturali Abruzzo, Rifiuti Zero, Pro Natura, Fr.Azioni Fra.Intese in merito al pronunciamento del TAR sulla questione della variante alle NTA del PRG dell’Aquila:
Le sezioni locali delle associazioni Archeoclub, Italia Nostra, FrAzioni FraIntese, Legambiente Beni Culturali, Pro Natura, Zero Rifiuti e la sezione regionale Abruzzo-Molise dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, apprendono con vivo interesse il contenuto della sentenza N. 00467/2019 che il TAR ha pubblicato lo scorso 4 dicembre, in merito alle ultime delibere disposte dall’amministrazione comunale sulla variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale per la ricostruzione dei centri storici: “la sospensione qui disposta non giustifica affatto l’insorgere “di gravi questioni, atte ad incidere negativamente ed a imporre ritardi sull’opera di ricostruzione”, come lamentato dall’amministrazione comunale nel provvedimento da ultimo impugnato perché, al contrario, l’applicazione immediata di norme tecniche-edilizie ancora sub iudice potrebbe cagionare ulteriori difficoltà, incertezze e rallentamenti non solo alla pronta definizione delle pratiche di contributo ancora in istruttoria, ma anche di quelle fin qui già definite”.
Riconosciamo e condividiamo nel merito e nel metodo il ricorso portato avanti dalla Soprintendenza: non solo per quanto si riporta sotto il profilo procedurale, relativamente alla forzatura fatta dall’amministrazione comunale, ma ancor di più per quanto concerne la necessità di portare avanti una ricostruzione sicura, equa e responsabile per i cittadini e le cittadine delle frazioni, contemporaneamente e senza rinuncia rispetto alla tutela, alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio storico-architettonico-urbano. Una risorsa irrinunciabile per la qualità della vita delle frazioni e per la promozione del nostro territorio e del nostro paesaggio. Riconosciamo nella giustizia e nel diritto la dimensione umana che hanno e devono mantenere: la giustizia non è risarcitoria, nè atto di rivalsa; il diritto non è predatorio né spazio di risentimento o di sopraffazione: riconosciamo al diritto il valore della ricomposizione, della mediazione e del confronto con l’alterità. Questo separa la democrazia dalla democratura, il dialogo dalla demagogia.