Sviluppo urbano sostenibile: una presentazione Inu in Cina
23/10/2019
“La Cina sta ora spostando la sua attenzione dalla ‘rapidità’ alla qualità”, ha dichiarato Yue Huafeng, presidente e segretario del partito della Conferenza Politica Consultiva della città di Xi’an e segretario del gruppo di lavoro del partito del comitato di gestione della “Xixian New Area”. Si tratta del discorso di apertura al Forum nazionale sullo Sviluppo Urbano Innovativo tenutosi il 13 ottobre scorso a Xi’an, città di circa dodici milioni di abitanti nel cuore della Cina già capitale, duemila e duecento anni fa, del primo impero cinese e punto di partenza della storica Via della Seta.
L’Istituto Nazionale di Urbanistica, rappresentato in questa circostanza da Pietro Garau, è stato invitato a tenere una relazione atta a trarre dall’esperienza urbanistica italiana indicazioni utili al grandioso progetto in corso intorno a Xi’an. Il progetto, che prende il nome di “Xixian New Area”, consiste nella creazione di cinque nuove città a corona della città esistente. Delle quattordici “New Areas” istituite dal governo cinese per creare nuovi poli di sviluppo, quella di Xixian è particolarmente interessante perché’ ha il compito di mettere a punto ed applicare una urbanistica innovativa, basata appunto sulla qualità e sulla sostenibilità. Parte di questo concetto è la “sponge city”, organismo urbano in simbiosi e continuo scambio con l’ambiente naturale. La relazione di Garau ha illustrato il progressivo affermarsi della cultura della salvaguardia dei centri storici in Italia ed in Europa e le opportunità offerte dallo studio e la reinterpretazione delle esperienze urbanistiche del passato antico e recente. In particolare ha posto l’accento sulla riscoperta dei quartieri modello italiani ed europei realizzati nella prima parte del ventesimo secolo, esempi di “sostenibilità inconsapevole” per aver coniugato, in un’epoca ignara degli imperativi ecologici, densità urbana, vivibilità ed utilizzazione pedonale grazie alla diffusione di spazi pubblici e servizi di prossimità. Partendo da queste esperienze, definibili per la loro essenzialità nel concetto di “Magic of the Ordinary” e non a caso oggi assai ricercate come alternativa alla dispersione urbana ed alla cultura della motorizzazione, la presentazione ha offerto cinque principi di riferimento per nuovi modelli di sostenibilità urbana: densità e scala umana; tracciati stradali minuti; norme edilizie semplici; piani terreni adibiti ai contatti con il pubblico; alberature a corredo dei percorsi stradali.
A commento della presentazione Shi Nan, segretario e vicepresidente della Urban Planning Society of China e co-organizzatore del Forum, ha sottolineato l’interesse delle esperienze e dei principi esposti per i prossimi sviluppi del progetto Xixian New Area.