Una visione condivisa per il miglioramento del funzionamento urbano: un altro passo di “Città accessibili a tutti”
Il programma dell’Istituto Nazionale di Urbanistica “Città accessibili a tutti” compie un altro passo con il convegno “Una visione condivisa per il miglioramento del funzionamento urbano” – nelle foto dall’alto una visuale della sala e, da sinistra, Mario Occhiuto, Silvia Viviani, Carlo De Vito e Iginio Rossi – che si è svolto alla Camera dei deputati, per fare il punto sullo stato di avanzamento di un progetto che a meno di due anni dalla sua inaugurazione – fu lanciato nell’aprile 2016 come una componente del Progetto Paese che l’Inu presentò al Congresso di Cagliari – ha saputo aggregare associazioni, organizzazioni, progettualità e buone pratiche per l’ambizioso obiettivo, ha ricordato ieri il coordinatore Iginio Rossi (membro della Giunta esecutiva Inu), di “contribuire al superamento delle barriere al funzionamento urbano, fisiche ma anche culturali ed economiche”. Rossi ha riepilogato gli ultimi importanti passi del progetto: tra questi, nel maggio scorso a Roma alla quarta edizione della Biennale dello spazio pubblico, la presentazione delle circa 90 proposte e buone pratiche realizzate sul territorio nazionale per l’accessibilità e la recente pubblicazione “Verso Città accessibili” di Inu Edizioni, presentata a Urbanpromo alla Triennale di Milano.
La presidente Inu Silvia Viviani ha contestualizzato questo impegno specifico all’interno del più ampio lavoro Inu per il rinnovamento della disciplina urbanistica. Fondamentale il metodo adottato qui e in altri progetti, fondato sul dialogo e l’inclusione. “Trovarsi è importante – ha detto Viviani – ovvero tornare a sentirsi parte di una comunità con l’impegno di tradurre in azioni gli obiettivi condivisi”. Viviani è presidente Inu dal 2013: il suo primo mandato è stato dedicato a un vero e proprio viaggio sul territorio, per dialogare con “le tante Italie nelle quali viviamo. Chi si occupa di urbanistica deve rispettare contesti e garantire i diritti di tutti”. Nel 2016 è iniziato il secondo mandato, all’insegna del Progetto Paese per la nuova urbanistica “per individuare aspetti dove contribuire a dare utilità sociale alla disciplina. Non dobbiamo scrivere una riforma in via astratta ma ripartire dai problemi. Da questo Congresso siamo usciti con maggiore apertura, ad esempio le nostre commissioni sono diventate communities, rivolte a tutti, non solo ai soci”. La presidente dell’Inu ha spiegato che “il programma di lavoro Città accessibili per tutti si sta svolgendo come uno dei progetti per il paese. Dobbiamo dimostrare di saperli fare. Bisogna essere in tanti per produrre il cambiamento: il metodo di Città accessibili a tutti è quello giusto, improntato all’apertura e alla condivisione di esperienze”.
Il convegno è stata anche l’occasione per la presentazione da parte della deputata Vittorio D’Incecco del disegno di legge “Disposizioni per il coordinamento della disciplina in materia di abbattimento delle barriere architettoniche”, che metterebbe ordine in un settore ancora frammentato. L’imminente scioglimento delle Camere rende improbabile una sua approvazione definitiva tuttavia, come ha sottolineato anche la vicepresidente della Camera Marina Sereni intervenuta in apertura, sarebbe importante il via libera anche in un solo ramo del Parlamento, perché il provvedimento in questo modo godrebbe di una corsia preferenziale nella prossima legislatura. Sereni lo ha definito “uno stimolo a moltiplicare e rendere ordinarie buone prassi”.
Numerosi gli interventi del convegno, che ha visto una parte dedicata alla presentazione proprio delle buone prassi, la spina dorsale su cui si fonda l’approccio del programma di lavoro Inu che vede tra le altre le adesioni del Consiglio nazionale degli architetti, di Cerpa Italia onlus e del Laboratorio sulla rigenerazione urbana di Anci e Confcommercio. In questo ambito hanno parlato il Prefetto di Isernia Fernando Guida, Claudia Sferrazza dell’Unione italiana Ciechi e ipovedenti, Luisa Mutti del Cnappc, Piera Nobili del Cerpa e Fabrizio Vescovo per il Master Progettare per tutti. Il segretario dell’Inu Luigi Pingitore ha sottolineato quanto il tema dell’accessibilità sia centrale per il Progetto Paese dell’Istituto. A partire dagli strumenti che ci sono già (come i Pums e i Peba), dalle occasioni di finanziamento come le ciclovie e dalle sperimentazioni per Pingitore “gli obiettivi si possono realizzare mettendo a punto strumenti ed elementi di potenzialità”.
Dopo gli interventi dal profilo più politico di Luisa Calimani per Sinistra italiana e Andrea Ferrazzi per il Partito Democratico, che hanno entrambi evidenziato l’importanza dell’accessibilità in una necessaria visione di città inclusiva, il sindaco di Cosenza e delegato Anci per l’urbanistica Mario Occhiuto ha messo in primo piano l’indispensabile ambizione al recupero, per la rinascita delle nostre città, di un clima e di un approccio improntato alla fiducia tra i cittadini e nei riguardi dei decisori pubblici. Carlo De Vito, presidente di Fs Sistemi Urbani, ha ricordato gli investimenti delle Ferrovie nel settore e definito l’accessibilità fondamentale nell’integrazione dei territori nella rete.
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Andrea Scarchilli
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