Pescara, Inu e Italia Nostra: “Edifici storici a rischio, servono iniziative di tutela”. Domani il convegno
17/02/2016
Adottare tutte le iniziative necessarie, a livello comunale quanto regionale, per tutelare il patrimonio edilizio di pregio storico, attualmente a rischio a causa di un vuoto normativo. La proposta e la riflessione verrà lanciata venerdì 19 febbraio nel convegno “Ripartire dall’identità urbana” organizzato dalla sezione regionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e da quella pescarese di Italia Nostra, alle 16 a Pescara, alla Sala dei Marmi del Palazzo della Provincia (articoli de Il Centro e de Il Messaggero). Tra gli interventi in programma quelli del sindaco Marco Alessandrini, del rappresentante di Inu Abruzzo e Molise e vicepresidente di Italia Nostra Pescara Massimo Palladini, della Soprintendente Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo Maria Giulia Picchione, dell’ex presidente di sezione presso la Corte di Cassazione ed ex presidente nazione di Italia Nostra Giovanni Losavio, del segretario nazionale Inu Giuseppe De Luca.
Attualmente nella città adriatica sono esposti alla possibilità di essere utilizzati in modo improprio o addirittura demoliti circa cento edifici realizzati tra l’Ottocento e il periodo fascista. Non è una questione da specialisti: essendo Pescara di fondazione giovane rispetto allo standard nazionale, ed essendo stata sottoposta a numerose mutazioni e stravolgimenti, causati ad esempio dalle distruzioni belliche e dal boom edilizio, perdere questi edifici significa mettere a rischio l’identità storica e urbana e la possibilità di riconoscere, nel tessuto cittadino, le diverse epoche di sviluppo e insediamento.
Inu e Italia Nostra propongono perciò innanzitutto un intervento deliberativo a livello comunale, che ripari alla bocciatura e all’annullamento, da parte della giustizia amministrativa, della disciplina dell’edilizia storica di pregio. Poi chiedono che la Regione si faccia carico del problema a livello più complessivo, approvando provvedimenti che impongano ai Comuni la catalogazione e la tutela, attraverso i divieti di demolizione e la previsioni di usi compatibili al pregio, degli edifici storici. A tal fine Inu e Italia Nostra presenteranno alla Regione un’apposita proposta di legge.
Se il problema e i rischi riguardano in particolar modo Pescara, per la situazione di vuoto normativo che si è creata e per storia “sui generis” della città, la questione è in linea di principio generale. Spiega l’architetto Massimo Palladini: “Occorre fare tutto il possibile perché non si disfaccia una tela faticosamente tessuta anche mediante battaglie culturali che hanno superato inerzie ed insensibilità locali e giungere al riconoscimento del valore culturale di questi beni, gli edifici storici, e all’introduzione di apposita disciplina nei Piani regolatori generali”.
Per informazioni
Andrea Scarchilli
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