Carta della Partecipazione, nove mesi dopo lo stato dell’arte
24/09/2015
Nove mesi dopo un primo stato dell’arte. E’ stato questo l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto oggi alla sala Aldo Moro della Camera dei deputati sulla Carta della Partecipazione, il documento sottoscritto nel dicembre scorso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (attraverso la sua commissione “Governance e diritti dei cittadini”), dall’Associazione italiana per la Partecipazione Pubblica (Aip2) – sezione italiana dell’International Association for Public Participation (IAP2), dall’International Association of Facilitators (Iaf), da Italia Nostra, da Cittadinanzattiva e da CITTA’ CIVILI – Onlus.
La Carta è un documento breve e scorrevole composto da dieci semplici principi, comprensibili a tutti, che indicano come dare qualità al processo partecipativo dei cittadini alle decisioni, affinché essi diventino parte attiva nella realizzazione dei progetti e nella presa in cura dei beni comuni.
A introdurre il convegno di oggi è stata la vicepresidente della Camera Marina Sereni, che ha sottolineato come il documento possa essere considerato un contributo alla necessaria sfida di rinnovamento delle istituzioni rendendo i cittadini partecipi alle scelte. Sereni ha spiegato di apprezzare della Carta della Partecipazione “in modo particolare l’approccio multidisciplinare, il fatto che punti a una partecipazione reale ed effettiva e che preveda una fase di monitoraggio”.
La presidente dell’Inu Silvia Viviani ha inscritto il lavoro di redazione e promozione della Carta in “un nuovo progetto di cittadinanza, occorre che l’urbanistica sia in grado di rendere gli spazi urbani sicuri ed equi, luoghi della distribuzione del sapere. La città deve essere solidale ed intelligente, fondata sui principi di rigore, passione, competenza ed ascolto”. A questo proposito, ha detto Viviani, “la Carta deve contribuire a rendere la partecipazione un momento di crescita culturale e di apprendimento collettivo: spesso nei fatti essa stenta a configurarsi con tali caratteristiche”.
La deputata e membro della Commissione Ambiente Chiara Braga nel suo intervento ha sottolineato l’esigenza che la partecipazione “sia riconosciuta come una cosa seria, e per essere definita tale deve contemplare, come fa la Carta, regole definite e obiettivi”.
Tra gli interventi delle amministrazioni locali per illustrare l’importanza di una corretta applicazione dei principi della Carta quelli degli assessori dei Comuni di Ferrara e di Matera, Roberta Fusari e Francesca Cangelli.
Per la diffusione della Carta – rivolta principalmente alla sottoscrizione di enti pubblici e strutture associative – i promotori hanno messo a punto uno schema da adottare e hanno preso l’impegno di organizzare ogni anno un’iniziativa per monitorarne l’efficacia e favorire lo scambio delle buone pratiche e la creazione di una rete di soggetti attivi nel campo.
La versione illustrata della Carta della Partecipazione
Come aderire alla Carta della Partecipazione
Per informazioni
Andrea Scarchilli
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