Nuovo stadio e parco fluviale, il sì dell’Inu Lazio. Il no è alle torri di uffici nella valle del Tevere

29/10/2014 
Deve essere chiaro che la proposta di delibera della Giunta di Roma Capitale dell’8 settembre scorso, per quanto intitolata “Stadio della Roma a Tor di Valle” in realtà prevede un nuovo grande centro direzionale o “business park”. Dell’intero nuovo insediamento (354.000 mq di superficie utile lorda pari a 1.133.000 mc) solo il 14% corrisponde allo stadio (49.000 mq) mentre l’86% (305.000 mq) sarebbe destinato al business park. 

La mutazione da Stadio a Centro Direzionale avviene attraverso una errata applicazione del “contributo straordinario”, la regola stabilita dal PRG in base alla quale il 66% dei plusvalori immobiliari generati da una trasformazione, la cui sostenibilità urbanistica va accertata prima di ogni altra cosa, tornino alla città. Con queste risorse, stabilisce il PRG, si devono realizzare opere pubbliche che migliorino la vita dei cittadini. Qui invece le opere previste, soprattutto infrastrutture di trasporto (prolungamento linea B, adeguamento via Ostiense/via del Mare, nuovo ponte carrabile sul Tevere e raccordo tra autostrada Roma – Fiumicino e via Ostiense), servono a far entrare e uscire gli spettatori dallo Stadio e a rendere facilmente accessibile dall’aeroporto di Fiumicino il Business Park. La lettera e lo spirito del PRG sono stravolti. Dare accessibilità allo Stadio è in questo caso un interesse anzitutto dell’investitore; l’interesse pubblico reale invece starebbe nell’utilizzare l’incremento infrastrutturale per dare accessibilità ed accrescere le dotazioni anche al resto della città. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto ad esempio attraverso il potenziamento della Roma – Lido, già in parte finanziato dalla Regione Lazio. Tuttavia questa soluzione non viene messa a confronto con quella proposta. In sintesi l’intero sistema infrastrutturale è pensato al servizio del nuovo gigantesco insediamento, per quattro quinti destinato a uffici, vero e proprio asteroide precipitato in mezzo alla valle del Tevere.

Occorre dunque una radicale riformulazione dell’intero sistema delle infrastrutture e delle attrezzature previste dalla delibera, che muova dalle reali esigenze del contesto urbano e ambientale e si ispiri al principio del “fare meglio con meno”. Un tale ripensamento dovrebbe avere l’obiettivo di ridurre drasticamente la previsione di edificabilità direzionale. Per dare un senso alla mutazione da Stadio a Centro Direzionale la delibera dell’8 settembre propone che l’insediamento costituisca una nuova Centralità, ma altri sono gli ambiti nei quali il PRG prevede la possibilità di nuova offerta di spazi direzionali, già fortemente serviti dal trasporto su ferro: basti pensare alla Centralità di Pietralata, le cui aree con tale destinazione sono peraltro nella disponibilità del Comune.

In conclusione, la disponibilità ad investire che la proposta manifesta potrà essere colta, anche realizzando il nuovo Stadio, solo se effettivamente si rispetteranno il sito e i suoi valori ambientali, naturalistici, paesaggistici, evitando di sovrapporre meccanicamente pretese finanziarie e torri di uffici alle qualità del luogo. Con queste attenzioni e garanzie la proposta del nuovo Stadio e del Parco fluviale possono considerarsi ammissibili mentre né giustificata né ammissibile è la proposta di un nuovo, massiccio, quartiere di uffici nella valle del Tevere. La sostenibilità della riqualificazione dell’ansa di Tor di Valle non può essere affidata solo al disegno architettonico dello Stadio. In realtà dipenderà dalla qualità che si darà all’area naturale, oggi degradata, e dal rispetto dell’esistenza del fiume. Attrezzare a parco urbano e di divertimenti l’ansa del Tevere, come indica il PRG, può integrarsi positivamente con la proposta del nuovo Stadio e dei servizi sportivi e di divertimento connessi, dando vita ad una porzione di viva bellezza del Parco Tevere sud, attrattore di attività sostenibili e complementari alla residenzialità dei quartieri circostanti.

Istituto Nazionale di Urbanistica, sezione Lazio

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Andrea Scarchilli
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Articolo pubblicato in: Comunicati stampa, InuInforma, NL
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