Una cabina di regia per rendere Roma a misura di ciclisti. Le richieste di Inu Lazio all’amministrazione capitolina
24/09/2014
Un salto di qualità per rendere l’uso della bicicletta a Roma componente essenziale della mobilità complessiva, facendolo crescere fino al 15 per cento dello share modale. Un obiettivo ambizioso ma realizzabile, a patto che l’amministrazione capitolina metta in campo politiche integrate e coordinate. Se ne è discusso nel convegno “Una cabina di regia per la ciclabilità a Roma”, promosso dalla sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica assieme al Coordinamento Roma Ciclabile. Gli assessori capitolini che hanno partecipato al convegno, Estella Marino all’Ambiente e Paolo Masini alle Infrastrutture, oltre ad Andrea Giura-Longo per conto dell’assessorato alla Trasformazione urbana, si sono impegnati a nominare i propri referenti tecnici all’interno di una “cabina di regia” (chiesta dagli organizzatori del convegno), affinché il coordinamento delle azioni non resti solo un impegno politico.
Raggiungendo l’obiettivo di rendere l’uso della bicicletta componente solida della mobilità complessiva della capitale si darebbe a tutti i cittadini, a partire dai pedoni per arrivare a chi usa l’auto, un ambiente urbano di qualità più alta, uno spazio pubblico più accogliente e più aperto alle relazioni. L’aumento della mobilità ciclistica quindi è un obiettivo di interesse generale.
Per gli organizzatori del convegno il ruolo dell’Assessorato alla Mobilità è centrale: dovrà garantire la coerenza e l’integrazione delle singole azioni necessarie per realizzare una rete estesa, che coinvolga l’intero territorio urbano e che concorra ad una intermodalità efficiente, e dovrà garantire con l’insieme delle proprie politiche che la circolazione delle auto sia contenuta in quantità e impatto (meno auto e più lente). Accanto a questo saranno necessari interventi mirati e settoriali degli altri assessorati: le Infrastrutture con la manutenzione e realizzazione delle nuove delle strade, lo Sport con la realizzazione di spazi per far praticare l’uso della bicicletta a bambini e ragazzi, le Attività produttive con il finanziamento del bikesharing tramite il Piano della Pubblicità, ma anche pensando alle strade commerciali che possano vivere grazie alla radicale riduzione delle auto e al maggiore spazio per i pedoni e le biciclette, l’Ambiente per tutte le azioni che possono combinare la rete ciclabile con quella ecologica, la Scuola per promuovere l’uso della bicicletta nelle classi, l’Urbanistica per garantire in tutti i Piani urbanistici attuativi, nei Progetti Urbani e nei Programmi Integrati, che la mobilità delle biciclette sia prevista e realizzata correttamente, integrandola con le reti già esistenti.
Un rischio da evitare è quello di fare della ciclabilità l’ennesima politica settoriale che confina i ciclisti nelle “riserve indiane” delle poche piste ciclabili e lascia immobile la mobilità di Roma.
Il presidente di INU Lazio Domenico Cecchini è intervenuto nel corso del convegno sottolineando il forte legame fra la ciclabilità e il tema più generale delle strade, dello spazio pubblico e della qualità dell’ambiente urbano. E come questa lunga fase di crisi ci costringa a ripensare al modello di sviluppo adottato per le nostre città, tutto orientato a facilitare con macroinfrastrutture la circolazione delle auto, attraverso una diffusa e attenta micro riqualificazione dello spazio pubblico per favorire l’altra mobilità. Ha ricordato su questi temi il forte impegno dell’INU nella Biennale dello Spazio Pubblico, nel 2015 alla sua terza edizione.
Ha concluso i lavori l’intervento di Carlo Medaglia, responsabile per l’assessorato alla mobilità delle politiche per la ciclabilità, che ha confermato gli impegni presi con i programmi già in corso e inseriti nel Piano Generale del Traffico Urbano, da pochi giorni approvato dalla giunta. Ha sottolineato l’importanza del lavoro dei municipi, e la necessaria collaborazione delle associazioni per rappresentare i territori nel modo migliore e agire in modo appropriato alle diverse condizioni locali.
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Andrea Scarchilli
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