Seminario itinerante “Percorsi di liberazione del territorio tra urbanistica e modello culturale antimafioso di sviluppo socio-economico”

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Il seminario prevede la visita dei luoghi che furono teatro dei momenti più difficili dell’attività di Dolci accompagnati, oltre che da alcuni dei figli, anche da suoi ex collaboratori che furono testimoni delle azioni da lui intraprese.  Inoltre, la visita a Cooperative che gestiscono beni confiscati alla criminalità organizzata è finalizzata alla conoscenza delle eventuali difficoltà per la loro conduzione e gestione.
Borgo di Dio (Trappeto), fondato nel 1952 su progetto di Quaroni, Zevi, Caracciolo, SylosLabini ed altri, fu il centro delle attività sociali, politiche, culturali di Danilo Dolci. Lì si svolsero seminari e incontri per predisporre un piano di sviluppo della zona.
Diga sul fiume Jato. “Nel corso delle sue ricerche Danilo aveva scoperto che il progetto di una diga per migliorare la situazione agricola ed economica della zona giaceva sepolto in qualche ufficio ministeriale:”. La Cassa per il Mezzoggiorno autorizzò la costruzione della diga al nono giorno di digiuno. La Diga Jato, con una capacità di 72,5 Mmc, è tuttora attiva, le acque vengono utilizzate a scopo potabile dai comuni di Terrasini, Cinisi e dalla zona occidentale di Palermo.
Centro educativo di Mirto “A partire dagli anni settanta per Dolci l’impegno educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre connesso alla sperimentazione, della struttura maieutica, ovvero di una modalità cooperativa di dibattito, studio e ricerca comune della verità. Col contributo di esperti internazionali si avvia l’esperienza del Centro Educativo di Mirto, frequentato da centinaia di bambini. Negli anni successivi Dolci gira l’Italia per animare laboratori maieutici in scuole, associazioni, centri culturali.”

Ospitalità presso Cooperativa Noe su beni agricoli confiscati alla mafia partinicese con confronto sull’esperienza e pranzo sociale
Visita allo stabilimento Calcestruzzi Ericina di Trapani, confiscato alla mafia locale, e gestito da una cooperativa costituita dai lavoratori dell’azienda.
Incontro con la Cooperativa, esperti e testimoni sull’esperienza dell’Azienda e su temi dello sviluppo del territorio.
Visita alla Cooperativa Lavoro e non solo di Corleone su beni confiscati alla mafia corleonese. Incontro con i cooperatori, i giovani dei campi di lavoro e testimoni/esperti del territorio.

Brevi note su Danilo Dolci
Danilo Dolcj (1924-1997) fu sociologo, poeta, educatore e fautore delle lotte non violente.
Agli inizi degli anni ‘50, abbandonando la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano pur essendo prossimo alla laurea, si trasferì, dal Nord Italia, in provincia di Palermo (Trappeto e Partinico). Nel 1952 fondò, a Trappeto, Borgo di Dio su progetto di Quaroni, Zevi, Caracciolo, SylosLabini ed altri. Fu il centro delle attività sociali, politiche, culturali di Danilo Dolci. Lì si svolsero seminari e incontri per predisporre un piano di sviluppo della zona.
In quegli anni ebbero inizio anche le lotte contro la mafia e il sottosviluppo, per il diritto al lavoro. Le lotte non furono mai violente, ma si articolarono in varie forme come lo sciopero alla rovescia e lo sciopero della fame.
Lo sciopero alla rovescia si basava sul principio che chi lavora fa lo sciopero astenendosi dal lavoro, mentre il disoccupato sciopera lavorando. Questa e tante altre attività di studio, di denuncia del fenomeno mafioso, delle collusioni con la politica nazionale e regionale gli provocarono numerosi attestati di stima di personalità italiane e straniere (Bobbio, Levi, Russell, Silone ed altri).
Nel novembre 1955 iniziò la protesta, seguita dallo sciopero della fame, che sollevò il problema della diga sullo Jato. “Nel corso delle sue ricerche Danilo aveva scoperto che, per migliorare la situazione agricola ed economica della zona, era stato fatto un progetto che, da molti anni, giaceva sepolto in qualche ufficio ministeriale: una diga sul fiume Jato”. La Cassa per il Mezzogiorno autorizzò la costruzione della diga al nono giorno di digiuno. La Diga Jato, con una capacità di 72,5 Mmc, è tuttora attiva, le acque vengono utilizzate a scopo potabile dai comuni di Terrasini, Cinisi e dalla zona occidentale di Palermo.”
La caratteristica più importante di Dolci è il metodo di lavoro che si rifà alla maieutica socratica. Egli puntava alla valorizzazione delle competenze e della coltura locali attraverso il coinvolgimento e la partecipazione della collettività locale.
Gli anni ‘70 impegnarono Dolci nell’attività educativa che assume un ruolo centrale. Lo studio era sempre connesso alla sperimentazione, e si attivava una modalità cooperativa di dibattito, studio e ricerca comune della verità.
Con il contributo di esperti internazionali, iniziò l’esperienza del Centro educativo di Mirto (Partinico).
Negli anni successivi attivò, in tutta Italia, laboratori maieutici non solo nelle scuole, ma anche presso Associazioni, centri culturali.

Il programma

Giovedì 9
Arrivo dei partecipanti in mattinata. Ė opportuno che i partecipanti comunichino al più  presto l’ora di arrivo ed il mezzo (aereo, nave, treno) in modo da potere organizzare il trasferimento a Trappeto, dove è previsto l’alloggio.

Borgo di Dio (Trappeto), fondato nel 1952 su progetto di Quaroni, Zevi, Caracciolo, SylosLabini ed altri, fu il centro delle attività sociali, politiche, culturali di Danilo Dolci. Lì si svolsero seminari e incontri per predisporre un piano di sviluppo della zona.

Ore 16,00       Presentazione del programma del seminario e dei partecipanti

Ore 16,30        Focus su Danilo Dolci “Teoria e prassi di un rivoluzionario non violento” a cura di Amico Dolci

Ore 17,30        Laboratorio di confronto sul tema “Liberare un territorio oggi: forme di liberazione per lo sviluppo socio-economico”. Coordinamento di Amico Dolci con la partecipazione di vari intelocutori: Giuseppe Barone, Pino Lombardo (Collaboratori di Danilo Dolci), Emilio Vergani (Esperto di Bilancio sociale)

Ore 20,00      Cena e convivialità

Ore 21,30        Proiezione film “Danilo Dolci: memoria e utopia”

Venerdì 10
Ore  9,00
         Partenza con pullman. Visita nel territorio partinicese della Diga sul fiume Jato (1) e della Scuola Mirto (2), luoghi di concreta sperimentazione delle teorie di Danilo Dolci

 Ore 12,00        Incontro con la Cooperativa Noe su beni agricoli confiscati alla mafia partinicese con confronto sull’esperienza e pranzo sociale.

 Ore 17,00        Visita allo stabilimento Calcestruzzi Ericina di Trapani, confiscato alla mafia locale, e gestito da una cooperativa costituita dai lavoratori dell’azienda.                  Incontro con la Cooperativa, esperti e testimoni sull’esperienza dell’Azienda e su temi dello sviluppo compatibile del territorio.

Sabato 11

Ore 9,00     Partenza in pullman per Corleone.

Ore 10,00   Visita alla Cooperativa Lavoro e non solo di Corleone su beni confiscati alla mafia corleonese. Incontro con i cooperatori, i giovani dei campi di lavoro e testimoni di     azioni di cambiamento nella gestione del territorio.

Ore 12,00       Conclusioni con confronto e valutazioni sul complesso dell’esperienza seminariale itinerante e programmi ed impegni per il futuro.

Ore 13,30       Pranzo

In relazione alle partenze dei partecipanti ed ai mezzi di trasporto (aereo, nave, treno) il rientro può essere previsto su Palermo.

Organizzazione           Centro Sviluppo Creativo Danilo Dolci e Cooperativa sociale Solidaria di Palermo.

Collaborazioni             Cooperativa sociale Noe di Partinico, Cooperativa sociale Lavoro e non solo di Corleone, Cooperativa Calcestruzzi Ericina di Trapani

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(1)       Dolci intraprese una serie di lotte non violente tra le quali diversi scioperi della fame, Nel novembre 1955 ricordiamo la protesta che sollevò il problema della diga sullo Jato. “Nel corso delle sue ricerche Danilo aveva scoperto che, per migliorare la situazione agricola ed economica della zona, era stato fatto un progetto che, da molti anni, giaceva sepolto in qualche ufficio ministeriale: una diga sul fiume Jato”. La Cassa per il Mezzoggiorno autorizzò la costruzione della diga al nono giorno di digiuno.La Diga Jato, con una capacità di 72,5 Mmc, è tuttora attiva, le acque vengo utilizzate a scopo potabile dai comuni di Terrasini Cinisi e dalla zona occidentale di Palermo.”

 

(2)       “A partire dagli anni settanta per Dolci l’impegno educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre connesso alla sperimentazione, della struttura maieutica, ovvero di una modalità cooperativa di dibattito, studio e ricerca comune della verità. Col contributo di esperti internazionali si avvia l’esperienza del Centro Educativo di Mirto, frequentato da centinaia di bambini. Negli anni successivi Dolci gira l’Italia per animare laboratori maieutici in scuole, associazioni, centri culturali.”

 


 Tutte le comunicazioni vanno indirizzate a:

Ignazia Pinzello 348/0321934  [ignazia.pinzello@unipa.it]

Maria Rosa Morello (mariarosa.morello@gmail.com)

Il programma .pdf   Ospitalità .pdf

 

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