Seminario “La riforma della governance territoriale e istituzionale in Emilia-Romagna”

emilia-romagna18/09/2014
organizzato da INU Emilia – Romagna e Regione Emilia Romagna
Il nuovo assetto istituzionale avviato dalla riforma Delrio e la discussione in corso sulle modifiche del titolo V della Costituzione prefigurano nuovi scenari nella pianificazione dei territori e delle città.
Vecchie e nuove proposte di riforma della legge urbanistica 1150 del 1942 sono all’attualità con l’obiettivo di colmare un vuoto legislativo che per anni ha rischiato di compromettere l’efficacia delle leggi regionali riformate.
La legge nazionale di principi sul governo del territorio oltre a costituire un quadro di riferimento certo per l’attività legislativa delle regioni dovrebbe orientare la pianificazione su nuovi contenuti quali il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, la città pubblica e il paesaggio. Ne verrebbe in tal modo rafforzato il modello di sviluppo sostenibile sinora perseguito nelle leggi regionali.

Riforma istituzionale e riforma della legge urbanistica non sembrano andare però alla stessa velocità, e il rischio è che, completata la prima, si crei un vuoto in assenza della necessaria riconfigurazione della seconda. Processo che nella nostra regione presenta una maggiore complessità rispetto ad altre, in conseguenza del più alto livello di maturazione raggiunto dalla precedente riforma istituzionale, con l’attribuzione di compiti e ruoli ben precisi alle Province, ente intermedio tra regione e comuni.

Ma, se una nuova legge nazionale di governo del territorio è auspicabile ed è attesa da almeno venticinque anni, per molte leggi regionali di nuova generazione possono essere sufficienti alcune mirate modifiche, evitando di avviare un processo lungo di totale revisione, intervenendo in particolare in due ambiti tematici:

  • come PSC, RUE e POC possono essere riattribuiti alle nuove realtà territoriali, anche in considerazione del fatto che l’esperienza maturata in questi anni con la legge 20/2000 ha evidenziato come la dimensione comunale sia per così dire stretta per un PSC, connotato da una componente strategica e da una strutturale che non possono non guardare al di là dei confini comunali;
  • i nuovi contenuti che i piani devono affrontare evidenziano la necessità di diversi e specifici approcci tematici, ma anche strumenti operativi più snelli.

Sono in sintesi questi i temi che saranno oggetto di approfondimento nel corso della giornata del prossimo 18 settembre.

Il programma dei lavori

Mattina 09.30-13.30
Alcuni testimoni introducono e delimitano il tema, l’obiettivo è di evidenziare le criticità attuali ma anche le possibili evoluzioni future. Sono previsti interventi di: – Regione Emilia-Romagna Programmazione territoriale, urbanistica
– INU Emilia-Romagna
– Città
– Unioni dei Comuni
– Città Metropolitana

Pomeriggio 14.30-17.30

Il dibattito è sviluppato con rappresentanti di ordini professionali, istituti di ricerca, associazioni economiche, culturali e ambientali:
– Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Bologna
– Ance Emilia-Romagna
– IRES Emilia-Romagna
– Anci Emilia-Romagna
– Legambiente
– Istituto Nazionale di Urbanistica

17.30 Conclusioni

Programma definitivo

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