Progetti per Bologna: un incontro sulle opportunità della nuova città metropolitana
17/05/2014
Un incontro per fare punto su alcuni dei progetti urbanistici più importanti per la città di Bologna, le loro implicazioni e gli effetti che avranno per lo sviluppo urbano del capoluogo emiliano. E’ questo l’obiettivo dell’incontro “Progetti per Bologna”, organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, dal Comune e dall’Urban center presso la sede della sezione Emilia – Romagna dell’Inu in via Castiglione 41. Sono stati esaminati l’avanzamento e lo stato dell’arte del Parco agroalimentare, del Tecnopolo e del Progetto Staveco.
Nel suo intervento l’assessore all’Urbanistica del Comune Patrizia Gabellini ha parlato di un “momento molto dinamico della realtà bolognese. Questi progetti hanno origini diverse ma sono accomunati dal fatto di essere tre grandi operazioni di recupero di manufatti di grande scala. Si tratta di tre operazioni maturate in tempi diversi, dai vent’anni della Staveco ai tempi recenti del Fico, il cui insieme dà uno spaccato dell’urbanistica bolognese in questo momento: sono tutti e tre progetti con un percorso definito, non parliamo di istanze ma di progetti che saranno attivi e realizzati nel giro di pochi anni”.
In rappresentanza della sezione Emilia – Romagna dell’Inu è intervenuto Mario Piccinini, che ha spiegato l’importanza dei tre progetti per lo sviluppo di Bologna: “La costruzione della città metropolitana, voluta dalla Legge 56/2004, sta incominciando a muovere i primi passi ed entro l’anno si dovrà procedere alla elezione del Consiglio Metropolitano ed alla sua costituzione. La caratterizzazione di tutti e tre i progetti è quella di volere realizzare eccellenze in differenti settori (agroalimentare, ricerca applicata, università) con una vocazione spiccatamente internazionale. Se si riuscirà a vincere la sfida ed a realizzare in tempi certi questi progetti incomincerà a realizzarsi una città metropolitana ed europea, marcando la differenza dalla cultura del policentrismo regionale che per troppo tempo ha schiacciato Bologna al pari degli altri Comuni capoluogo di Provincia attribuendo a tutti le stesse opportunità e dove poco sembra sia stato fatto per riaffermare la centralità di Bologna”.
Roberto Farina di Oikos Ricerche Bologna ha spiegato l’importanza e la forza del progetto del parco agroalimentare, da inaugurare nel settembre 2015 per sfruttare il traino dell’Expo milanese: “E’ il primo esperimento che si fa in Italia, almeno di queste dimensioni. Metterà insieme le dimensioni della didattica, dei congressi, dell’esposizione, della ristorazione. E’ molto importante per Bologna ed è molto funzionale alle logiche di marketing urbano e territoriale: Bologna si candida a essere città del cibo, è un marchio che Bologna punta a portare avanti. Non è solo un’opportunità di trasformazione urbanistica, da realizzare su spazi già costruiti e in buone condizioni, ma valorizza un ruolo economico della città”.
Il progetto del Tecnopolo, ha spiegato invece Michele Zanelli, Responsabile Qualità Urbana e Politiche Abitative Regione Emilia-Romagna, è “un’installazione di grande impatto sia per l’opportunità che rappresenta per l’innovazione dell’economia locale sia per rafforzare dal punto di vista urbanistico, architettonico e d’immagine il ruolo di Bologna come gate internazionale”.
Matteo Agnoletto dell’Università di Bologna ha riassunto le implicazioni del Progetto Staveco, definendolo “un’irripetibile opportunità per la città di Bologna: attraverso quest’area è infatti necessario passare per ricostruire quel rapporto tra città e collina che l’uso militare ha impedito – ma contemporaneamente preservato – per molti anni”. Il progetto è adesso alla fase del confronto e della riflessione, con il “laboratorio Staveco” costituito dall’Università su input del Comune che ha messo a punto il masterplan e l’articolazione del programma dimensionale e funzionale dell’area. La raccolta di riflessioni e progetti, esposti e presentati in questa fase, riguarda l’ipotesi di realizzazione di un nuovo polo universitario in grado di ospitare funzioni di carattere marcatamente internazionale: un collegio d’eccellenza, un istituto di studi avanzati e una residenza per visiting professor, un centro linguistico, un faculty club, una residenza per giovani talenti, un centro interreligioso, nonché spazi per studenti e una mensa.
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Andrea Scarchilli
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