Incontri, convegni e concerti su “Leggere la Città”
03-06/04/2014
Da giovedi 3 a domenica 6 aprile 2014 a Pistoia si terrà Leggere la Città, quattro giorni di incontri, convegni e concerti che declineranno, da vari punti di vista, politico, sociale, urbanistico, economico, artistico, storico, il tema delle differenze. Il programmaL’iniziativa si propone come un momento per riflettere sulla realtà delle piccole e medie città europee, luoghi nei quali precipitano le contraddizioni e i disagi del mondo contemporaneo, e centri di nuove opportunità, di produzione di senso, di creatività, di futuro, di innovazione.
Leggere la Città è promossa dal Comune di Pistoia e realizzata grazie al determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia e dalla Camera di Commercio di Pistoia.
L’iniziativa ha il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Pistoia ed è realizzata in collaborazione con importanti enti e associazioni, nazionali e locali, quali la Fondazione Giovanni Michelucci, l’INU, l’Ordine degli Architetti, l’Università di Genova, la CNA giovani.
Di particolare pregio la collaborazione inaugurata con la rivista Gli Asini per la realizzazione del progetto di Università Elementare che, durante il fine settimana pistoiese, proporrà un corso per giovani amministratori.
La rassegna, unica nel suo genere, sta diventando ormai, per Pistoia, appuntamento fisso, capace di attrarre l’attenzione anche di chi viene da fuori, un’occasione per leggere la città riscoprendola come primo bene comune di cui prendersi cura. La manifestazione risponde inoltre all’obiettivo dell’Amministrazione comunale di promuovere periodicamente eventi di alto profilo, diffusi in tutto l’arco dell’anno, che animino Pistoia da un punto di vista culturale e sociale, che siano stimolo e contributo per una riflessione collettiva sul presente e sul futuro e che possano progressivamente sostenere, in qualità e quantità, il rilancio commerciale e turistico del territorio.
Il cuore di Leggere la Città sarà la Mostra del Libro gestita dalle librerie pistoiesi, che sarà allestita sotto il loggiato medievale del Palazzo comunale. Il teatro della manifestazione, infatti, sarà la piazza del Duomo, con convegni nella Sala Maggiore, nelle Sale Affrescate e nei locali degli Antichi Magazzini, performance artistiche nell’atrio del Palazzo comunale, nell’Atrio di Palazzo Azzolini in via Roma, nel giardino di Villa Baldi Papini, e altre iniziative anche nella vicina biblioteca Forteguerriana, al teatro Bolognini e alla biblioteca San Giorgio.
Il tema delle differenze
La città è il primo dei beni che abbiamo in comune ed è il luogo nel quale si manifestano le differenze, il luogo del mutamento e della trasformazione che sempre segue l’incontro tra diversi. Al contrario è il progressivo impoverimento delle diversità, il tentativo di uniformarle che trasforma le differenze da feconda ricchezza a fratture capaci di disarticolare l’organismo vivo della comunità. Si origina da questa consapevolezza il tentativo di tornare a leggere più in profondità la città, come metafora del consorzio degli umani e della stessa democrazia, incardinandola proprio sulla nozione di differenza, che è in realtà il modo più pertinente che abbiamo per ragionare sull’eguaglianza. Una società democratica trova il proprio fondamento nel riconoscimento della multiforme pluralità propria dell’essere al mondo. Al contrario, la comunità rischia di non esistere più, dispersa in un universo di individui soli, irrelati come monadi, o peggio avversari gli uni degli altri. È questa la diseguaglianza che trova alimento in forme di intollerabili e crescenti iniquità, che divide la società per censo e che nega a un numero sempre crescente il diritto alla fruizione dello spazio comune. Non sorprende, dunque, che anche la migliore cultura urbanistica, in un tempo nel quale va accelerandosi nel mondo la tendenza all’inurbamento della popolazione, abbia finalmente iniziato ad abbandonare una discussione per soli addetti ai lavori e stia tornando ad interrogarsi sulle trasformazioni urbane in atto, potenzialmente pericolose per la stessa sopravvivenza di qualcosa come una città. È la riflessione, tra le altre, che nei mesi scorsi, ha svolto Bernardo Secchi, a cui sarà affidata l’apertura dell’edizione di quest’anno di Leggere la Città, con “La città dei ricchi, la città dei poveri”. Due città che non comunicano, che secedono l’una dall’altra e che, anzi, tendono ad ignorarsi o ad entrare in conflitto nella diluizione di una crescita senza disegno del territorio urbanizzato.
La locandina