Convegno “Urbanistica è sperimentazione”
05/02/2014
Il Convegno “Urbanistica è sperimentazione”, che si terrà a Roma il 5 febbraio 2014, presso la sede della Facoltà di Architettura della Sapienza sita in Piazza Borghese 9, pone come nodo tematico la dimensione sperimentale della disciplina urbanistica, che costituisce, non a caso, uno dei 4 punti programmatici scaturiti nel corso del Seminario plenario del Macrosettore Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale “Urbanisti a confronto” tenutosi a Roma il 4 dicembre 2012, successivamente oggetto della proposta di un Manifesto.
La tesi alla base del Convegno, che permea di sé l’articolazione delle sessioni, e che si propone di individuare, all’interno della tavola rotonda, forme e contenuti di una proposta, prende le mosse dal convincimento che il carattere di impegno etico e civile e il ruolo sociale dell’urbanistica, declinati all’interno dei nuovi ambiti tematici disciplinari necessari a ripensare i percorsi della ricerca e della didattica collocandoli nel dibattito internazionale, richiamino inevitabilmente l’esigenza di rafforzare la dimensione sperimentale della disciplina nell’università.
La pianificazione è infatti attività progettuale, sperimentale e incrementale, che si confronta inevitabilmente con i limiti e i condizionamenti della realtà. E’ il frutto di un sapere comprensivo e complesso, eterogeneo e processuale che non si misura solo in termini di riflessione teorica, ma anche e soprattutto attraverso un costante confronto con la città e con il territorio contemporanei, perseguendo l’interesse pubblico e generale, nella promozione di qualità diffusa attraverso la messa in campo di strategie di rigenerazione insediativa, ambientale socioeconomica e istituzionale. E’ dunque proprio il carattere identitario della disciplina a richiedere una modifica dei limiti imposti allo svolgimento dell’attività libero-professionale dalla legge 240/2010, nella direzione di una ridefinizione dei criteri di generalizzata incompatibilità e di una differente regolamentazione, in linea con quelle già previste in altri contesti internazionali. Incompatibilità che induce ripercussioni negative, sia sotto il profilo scientifico, sia in termini didattici, contribuendo a ridurre la qualità formativa dei corsi di laurea e, conseguentemente, quella dei futuri laureati da inserire nel mercato del lavoro della pianificazione e progettazione.
Il programma