Basilicata, centrali eoliche: per Giunta e Consiglio Regionale è il momento delle scelte
19/07/2013
Il Coordinamento delle Associazioni Nazionali a tutela del territorio e del paesaggio lucano (Altura, Amici della Terra, Comitato Nazionale contro Eolico e Fotovoltaico, INU, Italia Nostra, LIPU), si è fatto carico di formulare una proposta legislativa di modifica al “Piano di Indirizzo Energetico ed Ambientale” della Regione Basilicata (PIEAR), con l’obiettivo di:
– adeguare la classificazione dei “Siti non idonei” all’installazione di impianti eolici e fotovoltaici di macrogenerazione previsti dal PIEAR, ai “criteri” di cui all’Allegato 3 delle Linee Guida Nazionali (D.M. 10/09/2010), anche ampliando, e quanto a tipologie, e quanto ad ampiezza delle fasce di rispetto, le aree ed i siti non idonei già previsti nel PIEAR .
– nelle more della definizione del Piano Paesaggistico, affidare al Comitato Tecnico Paritetico Stato-Regione, istituito dall’Intesa stipulata il 10 settembre 2011, che sta elaborando detto Piano, una “supervisione” sull’impatto paesaggistico degli impianti progettati, ed in via d’approvazione.
La proposta è stata inviata ai massimi esponenti del governo regionale, per i necessari approfondimenti (cui il Coordinamento ha offerto la propria disponibilità a collaborare), ed adempimenti: delibere di Consiglio e di Giunta Regionale.
Proposta che riveste i caratteri dell’estrema urgenza, in quanto, nelle ultime settimane, di impianti eolici e fotovoltaici industriali se ne stanno approvando a ritmo impressionante, e nell’arco di due-tre mesi, tutto sarà compiuto: sarà stato autorizzato il cambiamento dei connotati del nostro paesaggio regionale, e saranno stati introdotti forti elementi di perturbazione del suo ecosistema, oltre a quelli già provocati dai pesanti ritardi fin qui accumulati, con alcune scriteriate autorizzazioni che essi hanno fino ad oggi determinato.
Pertanto, oggi, è giunto il momento delle scelte, rispetto al bene comune ambiente e paesaggio, retaggio prezioso della nostra storia regionale: va fatta chiarezza su chi è dalla parte della sua sistematica alterazione, del suo sacrificio sull’altare di interessi industriali estranei al contesto produttivo regionale, e chi è invece a favore della sua tutela e valorizzazione, quale risorsa prioritaria per la costruzione del nostro futuro, dando spazio a fonti di energia rinnovabili rispettose di quella risorsa, ed organiche allo stesso sistema produttivo regionale.
Nella prima ipotesi possiamo continuare ad attuare il PIEAR così com’è allo stato organizzato, inadeguato rispetto alle Linee Guida nazionali in materia, ed allo stesso art. 9 della Costituzione.
Nella seconda ipotesi, bisogna tempestivamente metter mano alla sua modifica/adeguamento a dette Linee Guida, e ad una gestione coordinata con il Piano Paesaggistico Regionale.
Per questo il Coordinamento fa appello a tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, ed alla Giunta, perché assumano le scelte che loro competono prima che sia troppo tardi; perché, il Consiglio Regionale che si insedierà a fine anno, non potrà che prendere atto di una montagna di licenze ad uccidere il nostro ambiente ed il nostro paesaggio, ormai irreversibili.
A futura memoria.