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Governo del territorio, INU Puglia chiede un cambio di passo alla Regione: “Serve la legge regionale, convocare Tavolo con Ordini e associazioni”

11/04/2022

Una lettera ufficiale alle istituzioni regionali, tra cui il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessora all’Urbanistica Grazia Maraschio, per chiedere un cambio di passo sul governo del territorio in Puglia. L’iniziativa è della sezione regionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, e parte dalla valutazione delle due proposte di legge all’attenzione della Commissione regionale “Ambiente, Assetto ed Utilizzazione del Territorio” della Regione Puglia, ovvero il “Programma eco-casa di riqualificazione, rigenerazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente” (d’iniziativa dei consiglieri regionali Fabiano Amati, Filippo Caracciolo, Maurizio Bruno) e le “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo” (d’iniziativa del consigliere regionale Casili), oltre che dal recente innalzamento dell’indice di fabbricabilità fondiaria per gli annessi agricoli, già contestato dall’INU.

Per INU Puglia le due proposte di legge citate “sono fortemente in contraddizione tra loro e dalle prime anticipazioni pervenute della proposta di legge dell’Assessorato, in contraddizione anche con quest’ultima. In sintesi, leggendo i documenti si coglie una grande confusione. A parere di INU nella proposta denominata ‘Programma eco-casa di riqualificazione, rigenerazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente’, si evince la riproposizione delle modalità di ristrutturazione edilizia già previste dalle leggi regionali sul ‘Piano casa’ (L.R. 14/2009 e s.m.i.), già più volte impugnate dal Governo nazionale, e che, in questo caso, per alcuni aspetti, appaiono addirittura peggiorate. La proposta opera uno smantellamento sistematico della pianificazione, dimenticando che essa è presidio di qualità e democrazia. La misura straordinaria e urgente originariamente disposta nel 2009, che era stata enormemente ampliata attraverso le modifiche degli anni successivi, viene ora resa misura strutturale, istituzionalizzando la deroga e la violazione della legislazione nazionale in materia di standard urbanistici. La seconda proposta, pur muovendo da obiettivi condivisibili, come la riduzione del consumo di suolo, il riuso e gli usi temporanei, appare incapace di stabilire modalità e strumenti per attuare quanto individuato, limitandosi a prevedere un adeguamento degli strumenti di pianificazione provinciale e comunale alla quantità massima di consumo di suolo stabilita ogni 5 anni dalla Regione, in coerenza con l'obiettivo europeo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050”.

INU Puglia propone un cambio di passo attraverso la convocazione di un Tavolo di Consultazione con gli Ordini professionali e le associazioni interessate, “quale quello avviato ma non proseguito dall’Assessorato competente. Appare l’unica strada capace di coinvolgere la comunità regionale sui temi decisivi per il futuro della regione, della sua economia e della sua identità. Lo stesso tavolo di lavoro potrebbe avviare la redazione di una nuova legge regionale sul governo del territorio. Si chiede al Governo Regionale di riappropriarsi della sua funzione di guida e orientamento dei lavori del Consiglio Regionale. Al contempo, si esortano tutti i consiglieri regionali a individuare obiettivi di sostenibilità ambientale (al cui interno ci sono anche quelli di sostenibilità economica e sociale che apparentemente si vogliono perseguire) e da farsi guidare da essi prima che da qualsiasi altro fine nella pianificazione urbanistica. Di usare, cioè, tutte le forme di partecipazione oggi possibili in Puglia perché le scelte urbanistiche non costituiscano interesse di pochi, ma della più ampia maggioranza, per perseguire uno sviluppo realmente sostenibile”.