Il Giubileo ha cambiato e sta cambiando Roma. Attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e le linee specifiche previste dal DPCM Giubileo del 8 giugno 2023, sono state finanziate, in preparazione del grande evento che si è aperto nei giorni scorsi, la manutenzione, la riqualificazione e la trasformazione urbana, a più riprese e in molte aree della città.
Un primo ambito riguarda la pedonalizzazione e la riqualificazione dello spazio pubblico di relazione. Roma ha beneficiato in questo senso di una grande quantità di interventi che possono preludere a una pianificazione più importante e strutturale. Poi la parte ambientale, in cui rientrano i progetti che riguardano il Tevere come la realizzazione di parchi e il restauro dei muraglioni. C’è poi il filone che attiene al recupero del patrimonio pubblico. Vi sono compresi da un lato gli investimenti per il Centro Archeologico Monumentale, dall’altro quelli per gli edifici più moderni nelle periferie, come le scuole, le biblioteche, gli spazi pubblici. Da ricordare anche i piani integrati del PNRR che si sono concentrati sugli ambiti di Santa Maria della Pietà, Tor Bella Monaca e Corviale, in un approccio più complessivo, di matrice urbanistica.
Un tema, quello della capitale che cambia, che non potrà che rientrare nel ventaglio che sarà esaminato nell’ambito della Rassegna urbanistica regionale dell’INU, che si svolgerà a Roma il 22 maggio. Paolo Colarossi, presidente della sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, rileva che “è un complesso di interventi, quello programmato per il Giubileo, che hanno prodotto o produrranno nel tempo effetti, anche durevoli, sugli assetti fisici, funzionali e sociali della città. Possono essere individuate alcune tendenze nelle politiche urbane dell’amministrazione capitolina, che trascendono l’occasione del Giubileo. Anzitutto ne emerge una consapevolezza di fondo, rilevabile sia dagli interventi per il Giubileo, sia in generale dagli altri, in via di attuazione e programmati, della necessità e urgenza del miglioramento delle condizioni dell’abitare, in particolare nelle aree della periferia. Consapevolezza che sembra tradursi non solo in vari interventi definibili come manutenzione urbana, ma soprattutto nella generale tendenza verso un ampliamento non solo quantitativo ma anche qualitativo dello spazio pubblico a uso pedonale o prevalentemente pedonale, dei servizi pubblici e della mobilità dolce”.
Anche il vicepresidente Marco Tamburini individua un filo rosso, che riguarda in particolare la pianificazione di medio e lungo termine, in particolare la circostanza che il Comune ha “messo in campo una prospettiva su due dei 5 Ambiti strategici del Piano regolatore generale, ovvero il Tevere e i Fori Imperiali – Appia Antica. Si sta lavorando a partire dal complesso di interventi in queste aree per costruire, attraverso specifici Piani Strategici Operativi, una visione che sia la base per ulteriori azioni progettuali. L’obiettivo è fare in modo che quanto fatto per il Giubileo e attraverso il PNRR non rimanga isolato ma sia piuttosto parte di una strategia più complessiva e durevole”.
Grande attenzione riservata quindi al fiume Tevere, tema su cui INU Lazio ha sempre lavorato, essendo stata, per altro, tra i primi firmatari del Contratto di Fiume Tevere da Castel Giubileo alla foce. La segretaria Romina D’Ascanio precisa: “Ci sono diversi interventi di grande rilievo finanziati dal Giubileo, tra questi i 5 parchi d'Affaccio sul fiume, per circa 8 milioni di euro, realizzati dal Comune di Roma e inseriti anche nel Programma d'Azione del Contratto di Fiume Tevere. Per questi interventi sono stati organizzati sopralluoghi partecipativi tra progettisti, Comune, associazioni e cittadini e questo approccio ha sicuramente segnato un cambio di passo. Accogliamo inoltre con favore la decisione dell'amministrazione di rendere anche Tiberis un parco permanente sul fiume e non solo ad uso estivo. Anche il progetto Caput Mundi - Teverever il cui soggetto attuatore è la Soprintendenza Speciale di Roma rappresenta una grande opportunità per la città e per il fiume, a cui si aggiunge infine tutta una serie di azioni di riqualificazione messe in campo dalla Regione Lazio per le banchine. Il tutto in uno scenario di pianificazione che vuole rinnovarsi, infatti del 2023 è il Masterplan Tevere e di questi mesi la finalizzazione del Piano Strategico Operativo del Tevere che diventa lo strumento per delineare una visione strategica a lungo termine sul fiume”.
Daniel Modigliani, componente del Consiglio direttivo di INU Lazio, sottolinea che “sia l’assessorato ai Lavori Pubblici guidato da Ornella Segnalini che quello all’Urbanistica di Maurizio Veloccia hanno lavorato e stanno lavorando benissimo. Sono significativi in particolare la realizzazione del sottopasso a Piazza Pia e lo sforzo generale di manutenzione che sta rimettendo in ordine l’apparenza e la sostanza della città. La valutazione è positiva, anche se l’urgenza riguarda la necessità di un intervento radicale per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Roma soffre tanto da questo di vista, e l’impianto di trattamento è stato annunciato ma mai realizzato”.
Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica