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La Biennale dello Spazio Pubblico dal 25 al 27 settembre 2025, Pietro Garau presidente dell’associazione

04/12/2024

La Biennale dello Spazio Pubblico nel 2025 arriverà all’ottava edizione e per la prima volta non si svolgerà a maggio. La tre giorni dell’evento finale sarà quella dal 25 al 27 settembre. Confermata la tradizionale sede nella capitale, presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, il suggestivo ex Mattatoio. Il tema sarà "Insieme". Lo spostamento di qualche mese è dovuto alla coincidenza, a maggio, con alcuni lavori e interventi per l’allestimento di nuove aule e il trasloco di docenti e personale dalla storica sede universitaria di Madonna dei Monti, che sarà chiusa.

Pietro Garau è stato da poco eletto presidente dell’Associazione Biennale Spazio Pubblico che organizza l’evento. Tra i promotori ci sono l’Istituto Nazionale di Urbanistica e la sua sezione regionale del Lazio. Se Garau è nuovo per l’incarico, non lo è certo per la manifestazione: era già nel gruppo dei fondatori. "Nel 2010 – ricorda – si riunì nell’allora sede di piazza Farnese il Consiglio direttivo di INU Lazio di cui facevo parte. Mario Spada avanzò l’idea di una Biennale dello spazio pubblico. A me e ad altri sembrò un’idea folle, alla quale ci siamo subiti appassionati tutti. Ricordo tra questi Mimmo Cecchini e Nico Savarese".

Garau ora può dire che "la folle impresa ha avuto successo. La Biennale richiama e riscuote simpatia per le sue caratteristiche intrinseche, il suo essere anche nella forma spazio pubblico, a disposizione di tutti. C’è da dire che nulla avremo potuto fare senza il Dipartimento di Architettura che sin dall’edizione del 2011 ha messo a disposizione la sede dell’ex Mattatoio. Sempre più bella: l’ex Mattatoio si avvia a diventare la Città delle Arti con un fiorire di attività che in parte sono già state avviate". 

Manca ancora del tempo, ma qualche linea di orientamento sulla Biennale 2025 già si può tracciare. Confermati alcuni elementi. A partire, spiega Pietro Garau, "dal ruolo dell’associazione che organizzerà l’evento, e dall’impostazione che parte dalla scelta di un tema da sviluppare e far confluire nell’evento conclusivo. Sarà quello sintetizzato dalla parola ‘Insieme’, da declinare, ma alcuni spunti sono già evidenti. Il tema può essere interpretato in modo intuitivo attraverso la collaborazione tra amministrazioni locali e cittadinanza attiva, e anche dal punto di vista dell’interdisciplinarietà, ovvero la necessaria sinergia tra le professioni per le politiche urbane, o ancora con l’auspicio che i dipartimenti e gli uffici dei Comuni possano lavorare meglio assieme. Ma sono solo alcuni aspetti".

Di nuovo nei propositi "c’è la volontà di coinvolgere molto più attivamente l’associazione, non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche dei contenuti. Il 14 dicembre terremo la nostra assemblea annuale, un appuntamento previsto per statuto ma quest’anno aperto anche ai non iscritti. Lo dedicheremo a uno scambio di vedute e di idee per l’organizzazione del programma". La consueta attenzione agli aspetti internazionali includerà, dice il presidente dell’Associazione Spazio Pubblico, "una tavola rotonda sulla situazione in America Latina. Poi approfondiremo lo stato di attuazione dell’Obiettivo 11.7 dell’Agenda 2030 dedicato allo spazio pubblico e sempre sullo spazio pubblico redigeremo un rapporto, a cui stiamo già lavorando. La prefazione sarà del presidente dell’INU Michele Talia: una sottolineatura della vicinanza dell’Istituto a questa manifestazione, sin dalle origini". L’intervento di Garau al seminario di INU Lazio del 6 dicembre che apre il percorso di avvicinamento alla Rassegna urbanistica di maggio è d’altra parte la conferma del "gemellaggio" con la sezione regionale dell’Istituto.

La Biennale non potrà che essere infine un osservatorio avanzato sulla situazione generale: "Bisogna tenere conto dei problemi enormi delle amministrazioni locali, i fondi sono pochi e continuano a diminuire. L’esperienza di Roma induce tuttavia a buone sensazioni: qualcosa si fa e sta andando avanti, un’idea per la manifestazione è infatti quella di invitare il Comune a presentare iniziative come la città dei quindici minuti e i nuovi progetti di spazio pubblico in parte innescati dal Giubileo e dalle risorse del PNRR. Dall’altra parte provvedimenti come il cosiddetto Salva Milano destano inquietudine. Nel complesso, luci e ombre". 

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica 

biennale spazio pubblico 2025