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L’INU in audizione alla Camera: “No a interventi settoriali senza legge di principi”

19/09/2024

Serve un’azione legislativa che non sia parziale (o addirittura puntuale) e che non aumenti il disordine normativo. Occorre invece la "legge che non c’è", e non c’è dal 2001, quando la riforma del Titolo V della Costituzione ha introdotto al posto dell'urbanistica il governo del territorio come materia concorrente. Occorre cioè la legge di principi fondamentali e norme generali per il governo del territorio e la pianificazione. Per l’Istituto Nazionale di Urbanistica è stato Carlo Alberto Barbieri, componente del Consiglio direttivo, a ribadirlo in occasione dell’audizione alla Camera, in Commissione Ambiente, sul disegno di legge 1987 “Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana” presentato da quattro deputati della maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati) il 24 luglio scorso. Il provvedimento, pur impostato e pensato in termini generali, mira a sbloccare specifiche situazioni di stallo per gravi contenziosi (come quelli determinatosi a Milano) per numerose trasformazioni urbane a seguito di alcune inchieste giudiziarie.

“La nostra opinione – ha detto Barbieri in Commissione - è che si rischi di mettere in cammino una legge in qualche modo impropria. La legge interviene infatti su una materia che è sicuramente urbanistica ovvero sull’esistenza o meno di uno strumento attuativo come il piano particolareggiato o piano di lottizzazione e sulla loro portata urbanistica e non solo edilizia. La domanda è se sia possibile, oggi, fare una legge dello Stato su un ambito come l’urbanistica, che è un contenuto essenziale della materia concorrente governo del territorio, o se il ddl non comporti piuttosto il rischio dell’approvazione dell’ennesimo provvedimento che aumenta entropia e disordine normativo". 

Barbieri ha spiegato che l’argomento al centro del disegno di legge 1987 in discussione in Commissione Ambiente è di fatto “la rigenerazione urbana, con le difficoltà 'edilizia' che la frena. Ma la rigenerazione è pilastro dell’urbanistica contemporanea. L’intervento pensato dal disegno di legge 1987 è a due gambe, si fonda da un lato su una 'favorevole interpretazione' dell’articolo 41 quinquies della legge 1150 del 1942 e dell’articolo 7/8 del Decreto ministeriale 1444 del 1968; dall’altro su una sanatoria della situazione attuale". Per il rappresentante dell’INU la confusione normativa che si determinerebbe in seguito all’approvazione del disegno di legge 1987 deriva anche dal fatto che “sulla rigenerazione è stato approvato il 5 agosto scorso, in Commissione in Senato, il testo unificato. Si tratta di una legge settoriale ma organica sulla materia, che affronta aspetti contenuti nel disegno di legge 1987, di cui si discute oggi. Ci si chiede come i due dispositivi possano coesistere. Il disegno di legge 1987 si occupa degli effetti superficiali della malattia ma non ne cura le cause, mentre il testo del 5 agosto, che ha cominciato il suo iter parlamentare, si muove sul tema in modo meno parziale”.

Inoltre, ha proseguito Barbieri, il disegno di legge 1987 “è in anticipo sull’annunciatissima, da parte del governo, intenzione di predisporre a breve un testo di legge delega organico sul DPR 380/2001". Ma il vero nodo “non è il semplice riordino della disciplina di settore (edlizia), invece il problema è mettere a disposizione del Paese la 'legge che non c’è', ovvero la legge di principi fondamentali e norme generali per il governo del territorio e la pianificazione. Soltanto una legge di questo tipo, prevista della Costituzione, dal 2001 può essere la cornice organica in cui sarà possibile ad esempio abrogare la 1150 e anche il DM 1444 del 1968. L’INU ha fatto una proposta di legge di principi presentata in Senato nel luglio scorso. Riteniamo in conclusione che serva sì una diagnosi della malattia (come in parte prova a fare il dispositivo della 1987), ma poi occorra scegliere la terapia giusta, che è più complessa di quella che si propone il 1987. Il tema è la necessità di sostenere la rigenerazione urbana in un nuovo modo di pianificare, che si avvalga di principi che non possono essere quelli del 1942 e del 1967/1968, che inesorabilmente emergono quando si apre un contenzioso, anche penale come nel caso di Milano". 

La registrazione del ciclo di audizioni del 18 settembre 2024, quella di Carlo Alberto Barbieri disponibile dal minuto 47:50

 

Andrea Scarchilli – Ufficio stampa Istituto Nazionale di Urbanistica

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