SISTEMA, EVENTI E ATTIVITÀ INU

L'intelligenza della città

L’emergenza pandemica ci ha richiamato a una riflessione sui diversi aspetti che direttamente o indirettamente interagiscono con l’azione urbanistica, che deve riacquistare autorevolezza scientifica, sociale e politica, essere strumento per la costruzione della qualità dell’ambiente in cui si svolge la vita degli abitanti e non mero strumento di costruzione e attuazione. L’emergenza ci ha insegnato che non esistono ricette univoche per le sfide che ci troviamo ad affrontare e che, al contempo, è possibile rispondervi con il concorso di molteplici intelligenze e protagonisti e una nuova e forte disponibilità ad innovare.

Per questo, per un rinnovamento della disciplina urbanistica e del governo del territorio, nasce "L'intelligenza della città", un progetto di INU Lombardia e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Una serie di dialoghi multidisciplinari, interviste non riservate agli addetti al mestiere, che sono progressivamente pubblicati a partire dal giugno 2021, nel convincimento che la pianificazione abbia ancora un’utilità, sia anzi decisiva, nel disegnare in una visione di coesistenza con l’ecosfera, un ambiente in grado di offrire nuove occasioni per lo sviluppo sociale ed economico e per la vita dei cittadini.

L’intelligenza della città – Per una rinnovata disciplina urbanistica

L’intelligenza della città – Sintesi delle interviste


Il video di lancio del progetto


 

Gli intervistati

 

Fabrizio Barca. Statistico ed economista, Forum Disuguaglianze e Diversità. 

 

Abstract 

Progettualità e giustizia sociale per la ripartenza. In questo dialogo Fabrizio Barca affronta i temi cruciali del rapporto fra territori, economie e forme di innovazione, in una prospettiva che ricostruisce alcuni caratteri strutturali del Paese negli ultimi decenni ed evidenzia le più recenti modificazioni legate alla pandemia Covid-19. Si mettono in luce le criticità legate alla transizione ecologica e allo sviluppo della green economy, evidenziando il nesso fra giustizia sociale ed ambientale e gli strumenti con cui si potrebbe attivare il cambiamento. Sono affrontati il tema della ridistribuzione del lavoro e dei suoi effetti nei contesti metropolitani, nelle aree interne e nei territori fragili, insieme alla riflessione sulla natura territoriale dei servizi di welfare come campo di innovazione. L’ultima parte dell’intervista analizza il rapporto fra economia, innovazione e territorio, e sottolinea la necessità di un confronto acceso fra le diverse componenti della società quali istituzioni, centri di competenza e contesti locali.

Biografia

Fabrizio Barca, statistico ed economista, è coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità ed è stato Ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti (2011-2013). È stato dirigente di ricerca in Banca d’Italia, responsabile delle previsioni macroeconomiche, di indagini sulle imprese e di progetti di studio sugli assetti proprietari, Capo Dipartimento della politica pubblica per lo sviluppo nel Ministero Economia e Finanze. Come presidente del Comitato OCSE per le politiche territoriali e advisor della Commissione Europea ha coordinato amministratori pubblici e studiosi nel disegno di un nuovo metodo di intervento per i territori in ritardo di sviluppo. Ha insegnato in Università italiane e francesi ed è autore di molti saggi e volumi, fra cui Il Capitalismo italiano. Storia di un compromesso senza riformeCambiare rotta. Più giustizia sociale per il rilancio dell’ItaliaUn futuro più giusto. Rabbia, conflitto e giustizia sociale (co-curato con Patrizia Luongo).

La versione integrale dell'intervista

Di seguito la versione di sintesi dell'intervista

 

Alessandra Faggian. GSSI, Società Italiana degli Economisti. 

 

Abstract

Capitale umano e conversione ecologica. La pandemia ha posto la questione del rapporto tra agglomerazione e produttività; agglomerazione non solo degli insediamenti urbani ma anche del capitale umano la cui produttività aumenta generalmente con la concentrazione. Ora si tratta di vedere se un modello insediativo più distribuito e più attento all’ambiente non possa garantire comunque elevati standard di vita. La produttività potrebbe non essere il principale parametro di valutazione dell’economia; per esempio potrebbe essere preferibile un modello insediativo a minor produttività ma a maggiore resilienza intesa come capacità di adattamento. In tal senso va valutato con attenzione il ruolo dei poli urbani intermedi. Comunque la crescita del capitale umano resta determinante indipendentemente dal modello prescelto.

Biografia

Alessandra Faggian è Professoressa Ordinaria di Economia Applicata, Direttrice dell’Area di Scienze Sociali e Prorettrice Vicaria presso il Gran Sasso Science Institute (GSSI). È anche Vicepresidentessa della Società Italiana di Economia (SIE). È co-direttrice del Journal of Regional Science e precedentemente di Papers in Regional Science. I suoi interessi sono nell'ambito dell’economia regionale e geografia economica. Le sue pubblicazioni coprono una vasta gamma di tematiche da capitale umano a migrazioni, a sviluppo locale e aree periferiche. È coautrice di oltre 90 pubblicazioni accademiche. Nel 2007 ha ricevuto la Moss Madden Memorial Medal dalla Regional Science Association International UK; nel 2015 ha ricevuto il Geoffrey Hewings Award dal North American Regional Council e nel 2020 ha vinto il premio ERSA come migliore scienziato regionale in Europa. In una recente classifica dei 100 migliori scienziati regionali del mondo - Rickman e Winters 2016 - Faggian si è  classificata 19°.

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Lorenzo Bellicini. Direttore del CRESME e Alessandro Rosina. Professore, Università Cattolica di Milano.



Abstract

Interpretare la dinamica demografica. Le dinamiche demografiche si misurano con gli esiti della crescita esponenziale del secolo scorso e le nuove sfide che clima, disuguaglianze e squilibri generazionali impongono. In questa chiave la demografia è uno strumento di incisiva utilità per interpretare i fattori di cambiamento della struttura della popolazione e concorrere al necessario aggiornamento della nostra capacità di lettura di società e territori. Molti sono gli interrogativi che emergono dall’accelerazione disvelata dalla criticità pandemica: a partire dalle prospettive di sostenibilità dei flussi migratori messi in atto dalla disomogeneità della crescita planetaria, dagli effetti del progressivo invecchiamento sulle società mature europee, all'indebolimento della sostituzione generazionale con il decremento della popolazione in fascia attiva. L’incontro con Alessandro Rosina e Lorenzo Bellicini - due voci di rilievo nell’ambito della ricerca demografica – vuole riflettere sulle rilevanze dei dati e sulle strategie politiche da attivare per riaffermare un progetto di crescita e futuro.

Biografie

Lorenzo Bellicini è esperto di economia delle costruzioni e di trasformazioni urbane e territoriali. È Direttore e Amministratore Delegato di CRESME. Ha insegnato Economia Urbana presso l'Università degli Studi di Roma Tre e ha svolto consulenze e ricerche per numerosi enti, istituzioni e associazioni, tra i quali ISTAT, CNEL, Ufficio Studi della Camera dei Deputati, Ministero dei Lavori Pubblici, Ministero delle Finanze, CNR, Unioncamere, ANCE, CNA, Consiglio Nazionale degli Architetti.Ha collaborato con istituti di ricerca nazionali e internazionali tra cui ITEC (Barcellona), IAQIC (Lisbona), RICE (Tokyo), BIPE Conseil (Parigi), IMES - Istituto Meridionale di Storia e Scienze sociali (Roma), SVIMEZ - Istituto per lo Sviluppo Industriale del Mezzogiorno (Roma). Coordina numerose analisi sui processi di innovazione nel mercato delle costruzioni in Italia e in Europa ed è curatore del Rapporto Congiunturale del CRESME sul Mercato delle Costruzioni.

Alessandro Rosina è Professore ordinario di Demografia e Statistica sociale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, dove dirige il LSA - Laboratorio di Statistica Applicata alle decisioni economico aziendali. È stato Direttore del Dipartimento di Scienze statistiche e membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Statistica. Fa parte del Comitato scientifico Istat sul Censimento permanente ed è coordinatore del “Rapporto giovani” dell’Istituto G. Toniolo. Ha svolto attività di esperto italiano del Mutual Learning Program europeo sul tema Targeting NEETs. È membro dei comitati scientifici di numerose riviste e autorevole autore e editorialista. Tra i suoi libri: Non è un paese per giovani. L’anomalia italiana: una generazione senza voce (con E. Ambrosi), Famiglie sole. Sopravvivere con un welfare inefficiente (con D. Del Boca), L’Italia che non cresce. Gli alibi di un paese immobile e Il futuro non invecchia.

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Antonio Accetturo. Economista, Banca d’Italia. 

 

Abstract

Sistemi, agglomerazioni urbane, produttività. L’intervista ad Antonio Accetturo ha toccato cinque diversi temi di confronto. Il primo è inerente il rapporto tra dimensioni, caratteristiche delle agglomerazioni urbane e produttività: tale relazione appare diretta per i fattori di produttività e dimensioni urbane, ma inversa rispetto ai livelli di congestione. Il secondo tema riguarda gli effetti della pandemia sull’economia: l’allentamento del rapporto tra economie locali e territori già in atto sembra infatti destinato a perdurare. Come terzo tema si sono affrontate le modifiche indotte dalla pandemia sull’organizzazione del lavoro nelle città e nelle agglomerazioni urbane, che potrebbero avere un carattere strutturale. Il quarto tema dibattuto è relativo alla transizione ecologica: il ruolo delle città e del territorio è fondamentale, ma non emerge con chiarezza dagli atti programmatici dello Stato. Infine, come ultimo tema, si è discusso del rapporto fra conoscenza e classi dirigenti. I decisori pubblici e gli operatori sembrano più attenti che in passato agli esiti delle ricerche, in termini di rapporto tra economia e territorio, ma ancora non sufficientemente preparati nella programmazione.

Biografia 

Antonio Accetturo è Direttore del Dipartimento di Ricerche economiche della Banca d’Italia, sezione di Trento. Laureato in Economia presso l’Università Bocconi di Milano, ha conseguito un Master in International Trade Law and Finance presso l’Università Statale di Milano e un PhD presso l’Università Cattolica di Milano. È stato visiting professor in diverse Università quali la London School of Economics (LSE), la Berkley University of California e la Columbia University.

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Ferdinando Fornara. Professore, Università degli Studi di Cagliari. 

 

Abstract

Psicologia ambientale e Covid19.  L’intervista di Ferdinando Fornara si focalizza sulla relazione tra l’attuale esperienza con la pandemia e la relazione con l’ambiente. Al di là dell'analisi delle cause del diffondersi del coronavirus (COVID-19), la situazione odierna apre ad importanti domande su come questa esperienza possa in futuro modificare la relazione con l'ambiente e la tendenza a mettere in atto comportamenti pro-ambientali, sia individuali sia collettivi. Come ci spiega Fornara, se da una parte l’emergenza attuale potrebbe attivare comportamenti virtuosi, dall’altra è possibile che le tematiche ambientali passino in secondo piano. Inoltre, la pandemia sta modificando anche la nostra relazione con l’ambiente artificiale e urbano: l’esperienza del lockdown sta influenzando profondamente la dialettica tra un “dentro” e un “fuori”, l'attaccamento ai luoghi, l'accesso agli spazi pubblici, collettivi e ricreativi. Questi cambiamenti potrebbero portare a una ridefinizione anche duratura dei significati, delle funzioni e degli usi degli spazi e delle pratiche nel nostro ambiente costruito.

Biografia 

Ferdinando Fornara è Professore ordinario di Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell’Università degli Studi di Cagliari, dove insegna Psicologia Ambientale e Architettonica a studenti di psicologia e di architettura. Ha tenuto diversi corsi di alta formazione in Italia e all’estero (Francia, Spagna, Turchia, Egitto, Regno Unito) sui temi della psicologia ambientale. Ha pubblicato su prestigiose riviste scientifiche di psicologia ambientale fra cui Environment & Behavior, e Journal of Environmental Psychology. Fa parte degli Editorial Board del Journal of Environmental Psychology e Sustainability ed è Associate Editor di Frontiers in Psychology - Environmental Psychology. Per la sua attività di ricerca ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali. È responsabile di progetti di ricerca a livello nazionale ed europeo sui temi della sostenibilità e della relazione con l'ambiente naturale, sociale e costruito. 

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Mauro Magatti. Sociologo ed economista, Università Cattolica di Milano. 

 

Abstract

Mappature: capire per trasformare.
Con la pandemia il mondo è cambiato e siamo dentro un nuovo livello di sfide per il futuro. Dalle parole di Mauro Magatti emerge come i cardini del cambiamento siano sostenibilità, digitalizzazione e inclusione. La sostenibilità è divenuta precondizione del profitto stesso; la digitalizzazione, tanto potente quanto lo fu l’industrializzazione, ridefinisce i nostri tempi, la nostra mobilità, il rapporto tra l' abitare e illavoro. Sostenibilità e digitalizzazione possono però portarci in un mondo ipercentralizzato, iper-proceduralizzato, iper-sorvegliante, oppure al contrario basato sulla varietà, la rete, i radicamenti locali, i protagonismi sociali, costituendo forme in cui l'elemento relazionale sia maggiormente incardinato. Quella che era sovrastruttura è divenuto il tema di fondo e la pandemia ce lo ha mostrato, con le fragilità che non sapevamo di avere. Tutto ciò pone al centro la città, il modo con cui penseremo i nostri quartieri, le nostre case, gli spazi del lavoro, ma anche il rapporto con i dati, le informazioni e le interazioni sociali e personali.

Biografia

Con la pandemia il mondo è cambiato e siamo dentro un nuovo livello di sfide per il futuro. Dalle parole di Mauro Magatti emerge come i cardini del cambiamento siano sostenibilità, digitalizzazione e inclusione. La sostenibilità è divenuta precondizione del profitto stesso; la digitalizzazione, tanto potente quanto lo fu l’industrializzazione, ridefinisce i nostri tempi, la nostra mobilità, il rapporto tra l'abitare e il lavoro. Sostenibilità e digitalizzazione possono però portarci in un mondo ipercentralizzato, iper-proceduralizzato, iper-sorvegliante, oppure al contrario basato sulla varietà, la rete, i radicamenti locali, i protagonismi sociali, costituendo forme in cui l'elemento relazionale sia maggiormente incardinato. Quella che era sovrastruttura è divenuto il tema di fondo e la pandemia ce lo ha mostrato, con le fragilità che non sapevamo di avere. Tutto ciò pone al centro la città, il modo con cui penseremo i nostri quartieri, le nostre case, gli spazi del lavoro, ma anche il rapporto con i dati, le informazioni e le interazioni sociali e personali.

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Francesco Cavalli-Sforza. Studioso dell’evoluzione umana, autore e regista e Riccardo Santolini. Biologo, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. 

 

Abstract

I tempi lunghi dell'evoluzione e dell'ecologia. Ragionare di territorio e insediamenti secondo i tempi lunghi dell’evoluzione può sembrare in apparenza lontano dai problemi delle nostre città, che siamo soliti affrontare nel tempo presente o secondo una scansione di breve e medio termine. Il dialogo con l’ecologo Riccardo Santolini e l’evoluzionista Francesco Cavalli-Sforza affronta quindi temi cruciali come l’impronta dell’uomo sulla terra e l’evoluzione del suo rapporto con l’ambiente e gli ecosistemi. Si discute della necessità di rafforzare la consapevolezza su questi processi, di singole azioni rispetto a strategie più ampie, di competenze tecniche nei processi decisionali e politici. Le drammatiche vicende della pandemia hanno infatti reso evidente universalmente che il nostro percorso di specie si affianca ad altri, altrettanto costitutivi della vita terrestre. Le scelte che riguardano città e territori si innestano dunque in catene lunghe e complesse che vogliamo comprendere e ripensare criticamente, inquadrandoli in una prospettiva allargata e aprendoci alle conoscenze dell’ecologia e dell’evoluzione umana.

Biografie 

Francesco Cavalli-Sforza è autore, regista, divulgatore scientifico e studioso dell’evoluzione umana. Filosofo di formazione, ha lavorato nella comunicazione e nella trasmissione di conoscenze, realizzando programmi televisivi a carattere educativo e scientifico, documentari istituzionali e programmi per i più giovani. Ha collaborato alla costruzione di sistemi di comunicazione ospedalieri e di percorsi conoscitivi su internet dedicati a genetica, energia, ambiente. Insieme al padre, il genetista Luigi Luca Cavalli-Sforza, ha pubblicato numerosi testi sull’evoluzione umana per il pubblico adulto, fra questi Chi siamo: la storia della diversità umanaRazza o pregiudizio? L’evoluzione umana fra natura e storiaPerché la scienza: l’avventura di un ricercatore, oltre a corsi di scienza per le scuole. Ha insegnato Genetica e Antropologia alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2006 al 2016. La sua pubblicazione più recente è L’inganno delle religioni.

Biologo e libero professionista fino al 2000, Riccardo Santolini si è occupato di valutazione di impatto ambientale, di habitat restoration e di pianificazione delle risorse naturali. È stato assessore al territorio del Comune di Rimini dal 1995 al 2000. Dal 2000 è ricercatore presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, dove insegna Ecologia. Insegna anche Biodiversità e Valutazione di Impatto ambientale presso il corso di Geourbanistica all’Università di Bergamo e in precedenza ha insegnato presso la Facoltà di Ingegneria Università di Bologna, Corso di laurea in Ingegneria ambientale e del territorio. Membro esperto del Comitato per il Capitale Naturale (2019), la sua attività di ricerca riguarda la valutazione ecologico-economica delle funzioni ecologiche (servizi ecosistemici) e del Capitale naturale in relazione alla biodiversità ed ai cambiamenti climatici nella pianificazione e progettazione ambientale. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche.

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Lucia Savadori. Professoressa, Università degli Studi di Trento. 

 

Abstract

La percezione del rischio. In questa intervista, Lucia Savadori ci parla dei principali meccanismi cognitivi, affettivi e sociali che influenzano la percezione del rischio degli esseri umani. Ci spiegherà, dunque, perché in alcune condizioni le persone arrivano a una sottostima pericolosa del rischio e, in altre condizioni, a una sovrastima e a falsi allarmi. Questi processi verranno poi applicati al tema della percezione del rischio sanitario - particolarmente attuale in epoca di pandemia - e del rischio ambientale. Si cercherà di comprendere perché alcuni rischi globali, come i cambiamenti climatici, non riescano ad attivare risposte comportamentali nei singoli e nella collettività, mentre altri rischi (ad es. COVID-19) siano immediatamente salienti. Il tema della percezione del rischio è inoltre strettamente collegato anche al tema della comunicazione. Lucia Savadori ci spiega quali possono essere le strategie migliori e possibili per comunicare il rischio, fornendoci importanti strumenti di comprensione e orientamento sul tema.

Biografia

Lucia Savadori è Professore associato di Psicologia Generale presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Trento, dove insegna Psicologia economica, Rischio e incertezza: misura, percezione e gestione, Psicologia del giudizio e della decisione. I suoi principali interessi di ricerca riguardano i processi di elaborazione delle informazioni e la percezione e la comunicazione del rischio anche in ambito pubblico (salute, ambiente, cibo, sicurezza sul lavoro). È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali: Journal of Experimental Psychology: Applied; Journal of Economic Psychology; Judgment and Decision Making; Journal of Risk Research. Vanta collaborazioni con alcuni tra i più noti studiosi a livello mondiale nell'ambito del decision-making e della percezione del rischio. Su queste tematiche, è responsabile di progetti di ricerca sviluppati all'interno di prestigiosi network internazionali.

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Gianluigi Bertini. Vicepresidente Guber Banca s.p.a.

 

Abstract

Logiche finanziarie e investimenti. In Europa la finanza e le banche sono chiamate a profondi mutamenti non solo perché i modi di raccogliere e reinvestire il risparmio sono cambiati ed hanno modificato le relazioni che, per molti secoli, avevano legato la produzione della ricchezza ai territori che l’avevano generata, ma anche perché le figure che raccoglievano e reinvestivano tale ricchezza si sono in molti casi disgiunte. L’affermarsi dei fondi di investimento tematici e specialistici, insieme all’emergere delle economie globali, hanno cambiato dimensioni, settori di interesse e geografia degli investimenti. L’introduzione dei criteri ESG - Environmental, Social, Governance voluti dall’Europa ha già indicato con chiarezza le linee guida dei nuovi percorsi che dovranno regolare le politiche delle banche relativamente al rischio del credito. Il finanziamento di investimenti sarà concesso dagli istituti considerando anche i fattori legati alla sostenibilità e all’equità ambientale, sociale e di processo, attraverso un processo per cui le banche, prima di erogare un finanziamento, dovranno accertare se la politica ESG è concepita ed è presente nell’impresa che lo richiede.

Biografia

Gianluigi Bertini nasce a Brescia il 22 Gennaio del 1961. Si diploma presso il Liceo Classico Cesare Arici di Brescia e si laurea successivamente in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È oggi padre di quattro figli. Lo caratterizza una grande passione per il settore immobiliare che gli deriva dal piacere per la storia e dalla sua famiglia. È co-fondatore di Guber SpA -maggio 1991- ora Guber Banca SpA, di cui è stato successivamente Presidente e Amministratore Delegato. Oggi siede nel Consiglio di Amministrazione in qualità di Vice Presidente incaricato dell'area legale. È stato altresì co-fondatore di Credito Lombardo Veneto ricoprendo dal 01.01.2010 sino al 2018 alternativamente la carica Consigliere e membro del Comitato Esecutivo.

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INU Lombardia Gruppo di lavoro

- Marco Engel
- Giulia Fini
- Luca Imberti
- Luciano Lussignoli
- Angelo Monti
- Gian Luca Perinotto
- Gianni Roncaglia
- Ugo Targetti

INU Giovani Gruppo di lavoro

- Giovanni Anzanello
- Erica Cantaluppi
- Michela Merolle

Branding & Motion Graphics

- Emanuele Vanossi

Editing & Sound Design

- Grieco Rafael

Con il patrocinio di

- ANCI Lombardia
- Consulta Regionale Ordine Architetti PPC Lombardia
- Consulta Regionale Ordini Ingegneri Lombardia
- Federazione Regionale Ordini Dottori Agronomi e Forestali Lombardia
- Ordine Regionale Geologi Lombardia 

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