CHI SIAMO

Alessandro Tutino

Alessandro Tutino (1926 - 2022) è stato presidente dell’INU dal 1977, insediato dopo il XV Congresso dell’Istituto, al 1983. Precedentemente ha ricoperto la carica di Vice-Presidente nazionale e contestualmente di Presidente della Sezione Lombardia (dal 1972 al 1977).

Nato a Milano l’8 agosto 1926, laureato in Architettura presso l’IUAV nel 1953, è residente a Tregnago (VR). E’ iscritto all’Albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Verona.

E’ stato professore associato di Progettazione urbanistica all’IUAV dal 1972 al 1988 e poi professore ordinario di Pianificazione territoriale all’Università della Calabria dal 1988 al 1996, dove ha diretto anche il Dipartimento di Pianificazione territoriale della stessa Università. Dal 1990 al 1995 ha diretto la Fondazione Futura Interdisciplinae.

Iscritto al PCI dal 1944, quale partigiano volontario, frequenta i primi tre anni della facoltà di architettura al Politecnico di Milano dal ’46 al ’49. Poi si trasferisce all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Nel periodo milanese stabilisce uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione con colleghi iscritti al PCI, con i quali apre uno studio professionale fin da studente nel 1950: il Collettivo di Architettura di Milano, basato su principi di cooperazione, di uguaglianza e mutualità.
Principi che costituiranno un punto di riferimento per l’impegno personale sia nella professione che nel mondo accademico e associativo. Negli anni post-ricostruzione, infatti, il tariffario professionale (inderogabile per legge) prevedeva per l’urbanistica compensi assolutamente sproporzionati all’impegno richiesto per analisi e progettazione condotte seriamente.
Ingegneri e architetti cercavano e accettavano incarichi urbanistici spesso come veicolo per instaurare rapporti fertili con le amministrazioni comunali, forieri di incarichi di progettazione e realizzazione di opere pubbliche, edilizia o servizi e attrezzature, ma nei casi peggiori anche per ottenere compensi di varia natura da proprietari favoriti da piani regolatori aggiustati allo scopo.
Nel Collettivo di Architettura tutti gli oneri e tutti i profitti erano messi in comune, e ogni membro ritirava una quota mensile ugualitaria proporzionata solo alle ore di lavoro.
Questa speciale condizione ha permesso una attività estesa ed intensa, con particolare rilevanza nell’area lombarda ed emiliana, condotta a tutte le scale della pianificazione: da quella territoriale a quella attuativa, fino a complessi residenziali, sempre e solo di iniziativa pubblica. In queste esperienze viene anche introdotto l’istituto della convenzione urbanistica per le cessioni delle aree per standard nei piani particolareggiati. Modalità poi recepita nella legislazione nazionale con la legge 765 del 1967.

È stato consulente per il Comitato tecnico direttivo per il Piano Intercomunale Milanese (1962/1969); per il Comitato di coordinamento del piano Intercomunale Bolognese (1963/1965); e per il Comitato scientifico per la formazione di strutture operative per la programmazione territoriale della provincia di Cagliari (1982/1988). Mentre ha fatto parte della Commissione degli esperti per il piano Intercomunale Imolese (1964/1967).

L’esperienza del piano intercomunale milanese è stata raccontata in Urbanistica (nn. 68/69, 1978). Il Piano è stato il primo a proporre la formula dell’assemblea dei sindaci, cioè una procedura compatibile col regime democratico, dato che la legge urbanistica del 1942 prevedeva invece il piano imposto dal comune maggiore. Come coordinatore della commissione tecnica della Lega dei comuni democratici della provincia di Milano ha redatto il documento istitutivo dell’Assemblea dei sindaci per il Piano Intercomunale Milanese. Da questa esperienza ha preso corpo, sulla base di un suo documento, la proposta di regolare per legge la convenzione per la lottizzazione delle aree di espansione, i limiti massimi di volumetria territoriale e le superfici minime per i servizi pubblici (standard urbanistici).

Proprio per la vasta attività professionale svolta, alla fondazione del Corso di Laurea in Urbanistica nel 1972 è stato chiamato da Giovanni Astengo a coprire l’insegnamento di Progettazione urbanistica. Le prime considerazioni critiche relative agli esiti osservabili nelle pratiche concrete lo portano ad essere una voce riflessiva sul ruolo della disciplina nella società in trasformazione all’interno dell’INU. Qui fornisce diversi contributi originali su numerosi problemi attinenti all’urbanistica in molte occasioni, che spesso hanno svolto un ruolo di apertura di fronti di ricerca e di elaborazione disciplinare, politica, ed anche legislativa: prima come semplice socio, poi come dirigente regionale e nazionale.
Le riflessioni più significative del primo periodo sono:
– «La città per tutti», Rinascita, 6 aprile 1963, sul problema del diritto alla condizione di vita urbana, contro ogni discriminazione nella distribuzione della popolazione sul territorio, in un’epoca in cui l’accesso ai servizi e alle opportunità era garantito solo dalle città
– «La città-regione», alla Tavola rotonda del IX Congresso INU, Cagliari 1963
– «Attuazione e amministrazione dei piani urbanistici», relazione ufficiale XI Congresso INU, Ancona 1967
– «Per una revisione critica del problema dei centri storici», dove propone di introdurre una componente di valutazione sociale sul problema della tutela dei centri storici, presentata al Seminario di studio dell’Associazione Nazionale per i centri storici artistici ANCSA, Bergamo 1971
– «Politica della casa e politica del territorio: le contraddizioni delle leggi proposte e approvate», dove propone una posizione ufficiale INU nel dibattito aperto da una acuta conflittualità intorno al problema della casa per le fasce sociali meno favorite , presentata al Convegno Nazionale INU, Roma 1971.

Le riflessioni più significative del secondo periodo sono:
– «Lo sfruttamento capitalistico del territorio», tesi ufficiali per il XIII congresso INU, Ariccia 1972. Esauriente proposta di lettura e interpretazione degli effetti delle politiche territoriali realizzate dal sistema economico vigente
– «Assetto del territorio, politica urbanistica, problema della casa», relazione di apertura del Seminario FILCA-CISL a Cison di Valmarina 1976
– «Il regime dei suoli», relazione introduttiva al Convegno INU su La riforma urbanistica, Roma 1982.

Riflessioni che aprono dibattiti all’interno dell’INU, ma anche distinguo e contrapposizioni che sfociano nel XVII Congresso di Genova del 1983, dove la componente del PCI dell’Istituto riesce ad ottenere un cambio di guardia alla Presidenza e dove non viene confermato nel Consiglio Direttivo Nazionale dell’Istituto. Il dissenso riguardava principalmente la direzione della rivista Urbanistica, affidata alla gestione di Marco Romano, e soprattutto le posizioni disciplinari, viste da una angolatura di sinistra estrema.
Nel contributo «Le ragioni della memoria» (Urbanistica nn. 76/77, 1984) è riportato questo travaglio che sembra inscriversi in una divergenza di atteggiamenti – che ha sempre connotato i rapporti interni dell’Istituto – tra una concezione “settentrionale” (essenzialmente milanese e torinese), basata sull’impegno diretto nelle amministrazioni comunali per sperimentare anche nuovi avanzamenti disciplinari e nuove modalità tecniche nel governo del territorio poggiante sulla legislazione regionale; e una “centrale” (essenzialmente romana), basata sul rapporto privilegiato con gli organi ministeriali e quelli accademici con una forte attenzione del controllo centrale su quella locale e regionale.

Si dedica così più intensamente alla ricerca disciplinare e a un tentativo di definire una possibile via d’uscita in una fase in cui prende corpo l’inutile contrapposizione tra “piano” e “progetto”. L’esito principale di questo lavoro è il volume L’efficacia del piano (ed. Lavoro, Roma 1986) dove delinea, con altri, un superamento della legislazione urbanistica nazionale allora vigente.

Studi e progetti urbanistici:
Biella – Piano particolareggiato Centro Civico, 1961
Rozzano (MI) – Programma di Fabbricazione, 1961-1967-1969
Abbiategrasso (MI) – Piano Regolatore Generale (in collaborazione), 1962-1968
Bologna – Piano Intercomunale (in collaborazione), 1963
Bazzano (BO) – Piano particolareggiato di nucleo residenziale cooperativo (in collaborazione), 1963
Bologna – Piano Particolareggiato di nucleo residenziale (in collaborazione), 1963
Castelmaggiore (BO) – Piano Regolatore Generale, 1963
Milano – Piano Intercomunale (in collaborazione) Primo schema, 1963
Crespellano (BO) – Nucleo residenziale e artigianale, 1964
Gaggiano (MI) – Piano Regolatore Generale, 1964-1967
Milano – Piano Intercomunale (in collaborazione) Secondo schema, 1965
Bazzano (BO) – Programma di Fabbricazione, 1965
Ministero del Bilancio – Comitato dei Ministri per il Mezzo giorno; Primo schema di sviluppo economico regionale a lungo termine per l’Italia, Ipotesi di assetto territoriale per la Lombardia, 1965
Bazzano (BO) – Piano Legge “167”, e Piano Regolatore Generale 1967-1969
Marzabotto (BO) – Piano Regolatore Generale, 1967-1969-1971
Vergato (BO) – Piano Regolatore Generale, 1968-1970-1972
Mordano (BO) – Programma di Fabbricazione, 1968
Mordano (BO) – Piano Regolatore Generale, 1969
Borgo Tossignano (BO) – Programma di fabbricazione, 1968
Mede (PV) – Programma di fabbricazione, 1968
Assago (MI) – Programma di fabbricazione, 1969-1971-1975
Buccinasco (MI) – Programma di fabbricazione, 1969
Imola – Piano Intercomunale (in Collaborazione), 1970
Melzo (MI) – Piano Regolatore Generale (in collaborazione), 1970
Rozzano (MI) – Piano Regolatore Generale, 1972-1977
Cogoleto (GE) – Piano Regolatore Generale, 1974
Rozzano (MI) -Piano del Commercio, 1974
Melzo (MI) – Piano Particolareggiato del Centro storico, 1974-1979
Mortara (PV) – Piano regolatore Generale, 1974
Rozzano (MI) – Programma Pluriennale di Attuazione, 1976
Zelo Buon Persico (MI) – Piano regolatore Generale, 1977
Cogoleto (GE) – Piano delle aree per insediamenti produttivi, 1977
Cogoleto (GE) – Piano particolareggiato del Centro Storico, 1978
Melzo (MI) – Piano Regolatore Generale, 1978
Cogoleto (GE) – Programma Pluriennale di Attuazione, 1979
Regione Liguria – Parco regionale del Monte Beigua (sistema n. 7, in collaborazione), 1977-1979
Provincia di Cagliari – Progetto di strutture operative per la gestione territoriale (in collaborazione), 1982
Concordia Sagittaria (VE) – Piano regolatore Generale (in col¬laborazione), 1982
Botticino (BS) – Piano Regolatore Generale (in collaborazio¬ne), 1983
San Donato Milanese – Piano Regolatore Generale, variante parziale (in collaborazione) 1983
San Donato Milanese – Piano particolareggiato del Centro Dire¬zionale (in collaborazione), 1988
San Donato Milanese – Piano Regolatore Generale – variante generale (in collaborazione), 1992
Paola (CS) – variante Generale di PRG (1997)
S. Basile (CS) – Piano Regolatore Generale (in collaborazione) 2004
Verona, Piano Ambientale del Parco dell’Adige, in collaborazione (2007)
Sommacampagna (VR) Piano di assetto territoriale (2007)

Studi e progetti residenziali
Gaggiano (MI) – Piano Legge “167”, 1965
Cormano (MI) – Piano Legge “167”, 1965
Milano – Quartiere P.E.E.P. di Quarto Cagnino (lotto 11 – in collaborazione), 1970
Melzo (MI) – Piano Edilizia economica e popolare, 1970-1977-1979
Assago (MI) – Piano Legge “167”, 1975
San Donato Milanese – Ricerca sulla condizione abitativa e sul fabbisogno di nuovi alloggi, 1988
San Donato Milanese – Sistema Informativo Urbanistico-Edilizio, 1989-1994
Cormano (MI), Edifici residenziali (Cooperative)
Gaggiano (MI) – Edifici residenziali (IACP e INA-Casa Cooperativa)
Binasco (MI) – Edifici residenziali (Cooperative)
Segrate (MI) – Edifici residenziali (INA-Casa Cooperativa)
Vimercate (MI) – Edifici residenziali (INA-Casa Cooperativa)
Rozzano (MI) – Edifici residenziali (Cooperative e IACP)
Milano – Edifici residenziali (Cooperative e IACP)
Induno (VA) – Edifici residenziali (INA-Casa)
Cavaria (VA) – Edifici residenziali (INA-Casa)
Lumezzane (BS) – Quartiere residenziale P.E. E. P.
Milano – Sede Federazione Milanese P.C.I.
Gaggiano (MI) – Scuola elementare
Melzo (MI) – Restauro e ristrutturazione di Palazzo Trivulzio a sede Consiglio Comunale e biblioteca comunale
Gaggiano (MI) – Asilo nido a Vigano Certosino,
Melzo (MI) – Centro Polivalente anziani
Quarto Cagnino (MI) – Quartiere GESCAL.

Principali volumi
Secondo schema per il piano intercomunale milanese nel quadro della verifica del modello del 25 luglio 1963, Centro studi PIM, La pianificazione nell’area metropolitana milanese, Milano 1965
Metodi della pianificazione: metodi della decisione, Edizioni lavoro, Roma 1985
L’ efficacia del piano, Edizioni lavoro, Roma 1986
Concordia Sagittaria: un esperimento di piano, a cura di, F. Angeli, Milano 1988
L’intervento urbanistico nella periferia metropolitana: analisi e proposte per il comune di Rozzano, curato insieme a V. Erba, F. Angeli, Milano 1989